Una notte da incubo quella che ha vissuto una ragazza italiana di venti anni, che a causa di una lite per gelosia è stata rinchiusa in un box dal fidanzato ecuadoriano, il quale ha deciso di punirla massacrandola di botte e violentandola per un'intera notte. La ragazza è stata portata in ospedale con il viso e il corpo completamente devastati, mentre l'uomo è ora agli arresti.

Per un tradimento inesistente una ragazza di venti anni viene 'uccisa' fisicamente e psicologicamente

E' successo a Carugate, Brianza, il 4 marzo scorso, quando a causa di una lite per gelosia, un uomo di origine ecuadoriana, 40enne disoccupato, è andato sotto casa della fidanzata appena ventenne con l'intento di chiarire una precedente litigata, dopo averla fatta salire in macchina ha iniziato a picchiarla tirandole i capelli, tanto da strapparle intere ciocche. L'intento dell'uomo non era sicuramente quello di far pace, tanto che con una bottiglia di vetro ha continuato a minacciarla di morte per poi sequestrarla e rinchiuderla in un box.

Un incubo durato un'intera notte, un inferno in cui la povera ragazza ha visto il fidanzato trasformarsi in un mostro, e lei stessa in una vittima di botte, di violenza, di stupri. Nemmeno le sue lacrime, la sua disperazione hanno fanno breccia nel cuore del suo fidanzato, che ha continuato a infliggerle quella che secondo lui era la punizione che si meritava.

Fidanzato folle arrestato dai carabinieri

Picchiata e stuprata per un tradimento inesistente, massacrata sia fisicamente che psicologicamente, la giovane è stata costretta a chiedere scusa per averlo fatto arrabbiare, e dopo averle fatto credere che l'avrebbe riaccompagnata a casa, ha ricominciato a picchiarla fino a costringerla a registrare un video in cui la giovane ammetteva il tradimento, un tradimento mai avvenuto.

Alle 3 del mattino l'uomo ha deciso, convinto che lei non lo avrebbe mai denunciato, di riaccompagnarla a casa, ma il rientro della giovane non è sicuramente passato inosservato ai genitori che si sono trovati davanti il suo viso completamente devastato dalle botte; portata subito in ospedale è rimasta per ben 4 giorni sotto il controllo dei medici, mentre sul suo telefonino continuavano ad arrivare messaggi di morte e insulti. L'ecuadoriano con la testa dura non ha mollato e, quando lei è rientrata dall'ospedale, ha chiesto nuovamente un appuntamento per l'ennesimo chiarimento, chiarimento che poi ha avuto con i carabinieri che lo hanno arrestato per sequestro di persona, violenza sessuale aggravata, minacce e violenza privata.