L'episodio si è verificato in Sicilia ed particolarmente significativo per il rapporto stretto che lega le due protagoniste: una madre e una figlia. La genitrice è stata denunciata dalla figlia alla polizia di Noto, comune in provincia di Siracusa. Lo scontro che ha fatto scattare la denuncia, si sarebbe verificato quando la giovane avrebbe avvisato sua mamma che sarebbe andata a convivere con la compagna che frequenta ormai da cinque anni.
La madre sconvolta per la notizia, avrebbe insultato pesantemente la figlia con epiteti volgari e minacce telefoniche; sperando che la ragazza cambiasse idea, spaventata da tanto livore. La madre non soddisfatta avrebbe deciso di passare alle intimidazioni vere e proprie; avvisando la giovane che l'avrebbe sfregiata con l'acido o investita con l'auto. Questi gravi episodi sarebbero avvenuti con la speranza che la ragazza sui suoi passi.
Fatto drammatico che lascia basita l'associazione Arcigay di Siracusa
La madre di Noto non soltanto ha moralmente e psicologicamente infierito sulla figlia con un atteggiamento altamente discriminatorio e offensivo.
Ha colpito la giovane anche economicamente. L'ultimo e gravissimo gesto compiuto dalla genitrice si sarebbe verificato pochi giorni fa. La donna per danneggiare la giovane si sarebbe recata nell'esercizio commerciale in cui la ragazza era stata assunta da poco. Giunta nel locale avrebbe minacciato i titolari, avvertendoli che se non avessero licenziato la figlia, avrebbe fatto una scenata all'interno dell'esercizio. Considerata la strana situazione i negozianti hanno licenziato la giovane. Ora la ragazza, a causa della donna che l'ha messa al mondo, si trova anche disoccupata, in un paese in cui riuscire a trovare un'occupazione non è semplice. Il presidente dell'associazione arcigay di Siracusa Armando Caravini, informato sui fatti, ha commentato la vicenda affermando che quando si verificano situazioni familiari di tale crudeltà, lui e l'associazione che rappresenta rimangono sempre basiti.
Armando Caravini ha inoltre spiegato che nessun individuo possa essere in grado di decidere se diventare o meno omosessuale, in quanto l'orientamento sessuale è un modo 'd'essere', privo di alcuna valenza lesiva nei confronti altrui. Il presidente dell'Arcigay ha assicurato che l'associazione è a completa disposizione della ragazza maltrattata dalla madre così duramente, offrendo a lei e alla sua compagna un appoggio legale e psicologico.