Mentre in rete circola la notizia inerente la popolazione del sud che sarebbe accorsa in massa a chiedere il reddito di cittadinanza alle poste, senza che ci sia ancora né una legge né ancora un governo che la sostenga, a genova, intanto, viene approvata una legge che punisce chi rovista nei cassonetti in cerca di cibo.

Afflusso ai Caf o fake news?

L'Italia è stata da poco chiamata a votare, il partito che singolarmente ha preso più voti, il movimento 5 stelle, in campagna elettorale ha sostenuto con vigore un punto fisso del suo programma "il reddito di cittadinanza".

Visto il contesto sociale e lavorativo del Sud Italia, il reddito di cittadinanza è di certo stato uno dei principali cavalli di battaglia che ha portato i pentastellati a sbancare di consensi al sud. Se prima delle elezioni non si parlava, o si parlava poco, della vecchia divergenza tra Nord e Sud, dopo il voto, e dopo che Il movimento guidato da Di Maio ha letteralmente sbancato nel meridione (come si può dedurre dal cappotto in Sicilia, in cui ne è uscito vincitore in tutti i collegi uninominali) gli italiani hanno rimesso a fuoco il vecchio problema italiano della divergenza tra Nord e Sud. La questione, ritornata alla ribalta, ha generato voci di corridoio che segnalavano l'afflusso di meridionali che affollavano i CAF allo scopo di poter richiedere il modulo per avere diritto al reddito di cittadinanza.

E' poco chiaro se questo "afflusso" sia o no il corrispettivo di una bufala.

Di Maio e Sgarbi riguardo alla (fake) news

Di Maio fa capire che questa notizia è stata gonfiata ed è pronto a smentirla, l'episodio che seguirà sembra dargli ragione: In un servizio trasmesso da Striscia la Notizia si vede un fuori onda in cui il critico d'arte e deputato Vittorio Sgarbi, attraverso una conversazione telefonica con uno sconosciuto interlocutore, sembra progettare a tavolino la notizia da far circolare.

In particolare, il misterioso interlocutore riferisce: "Domattina bisogna compilare un modulo andando sul sito del Movimento 5 Stelle...A tutti i cittadini interessati, affrettatevi, abbiamo pochissime disponibilità... il prendiamo per il c... così". Dopo l' audio in cui si sente l'interlocutore, segue la conferma di Sgarbi: "Si si, fallo fallo".

Il comune di Genova e la povertà

Se la soglia di povertà è evidente al Sud per colpa del poco sviluppo e della mancata attenzione politica degli ultimi anni, può sorprendere che anche una città come Genova consta di tale problema. Genova resta la città con il dato più alto di povertà del Nord Italia, con una percentuale che era del 21,3 % di rischio mantenimento nel 2016, passata nel 2017 al 23,9%. Da poco in città, una strana regola è entrata in vigore: fino a 200 euro di multa per chi rovista nei cassonetti in cerca di cibo. Il comune, nonostante le promesse di solidarietà e aiuto per chi è davvero nelle condizioni di non potere cibarsi, conferma la regola adottata giustificandola col bisogno della città di far rispettare le norme igieniche e non attirare roditori o altri animaletti per le strade.