In Italia si mangia bene e in modo sicuro. E' più o meno questo il messaggio che dovrebbe passare ogni qualvolta si viene a conoscenza del fatto che dei lotti di produzione vengono ritirati dai supermercati. E' grazie al costante e continuo controllo che accade più o meno frequentemente ed in maniera omogenea tra i vari brand vengano riscontrate delle criticità che, secondo i regolamenti vigenti, generino la necessità di ritirare la merce dal commercio.

Non un campanello d'allarme, ma un segnale che il consumatore viene tutelato costantemente.

Soprattutto se si tratta di generi alimentari.

Farina ritirata: cosa è accaduto?

Quanto il livello di attenzione sia alto lo si evince da quello che è l'ultimo caso segnalato. Un lotto di produzione che comprendeva farina in confezioni da 1 kg è stato ritirato per una motivazione che risulterà piuttosto esemplificativa di quanto rigido sia il sistema. A far scattare il sistema di sicurezza è stato il fatto che un'ispezione dell'etichetta ha palesato la criticità della mancata indicazione di un allergene. La normativa prevede, infatti, che come nel caso specifico il contenuto di soia va indicato in maniera chiara.

Il prodotto sarebbe stato potenzialmente dannoso per chi soffre della specifica intolleranza o allergia. E pertanto si è disposto che è la ‘Farina Dolce Soffice’ dall’azienda ‘Molini Spigadoro fosse interessata da un provvedimento di ritiro dal commercio, per evitare spiacevoli incidenti.

Ogni produzione che avviene in Italia risulta dettagliatamente tracciata e pertanto non è stato difficile individuare il lotto specifico da ritirare. Si tratta di quello che sulla confezione riporta il codice 31800714 e ha come data di scadenza quella del 19 luglio 2019. Va, inoltre, evidenziato che qualora il consumatore non abbia alcun tipo di problemi con la soia potrà consumare il prodotto senza nessun problema, altrimenti potrà restituirla al supermercato dove l'ha acquistata.

Farina fuori dal commercio: cosa sapere?

La farina in quesione è quella indicata per la produzone di dolci e, come detto, viene prodotta dal brand "Molini Spigadoro".

Si tratta di un'azienda umbra che ha sede Bastia, in provincia di Perugia. Bando, però, agli allarmismi, dato che il provvedimento non mette in alcun modo in discussione l'eventuale bontà del prodotto. Ad essere finito sotto la lente d'ingrandimento e successivamente individuato come motivo del ritiro dai supermercati è stato un errore in etichetta.