A quasi tre mesi dall’efferato e brutale omicidio di pamela mastropietro, avvenuto a Macerata il 31 gennaio scorso, proseguono le indagini della procura marchigiana riservando non poche sorprese. Le ultime novità riguardano, in particolare, il rinvenimento sui resti del corpo depezzato della ragazza romana di tracce di dna di un terzo uomo, verosimilmente di etnia caucasica (quindi bianco), oltre a quelle del presunto assassino, Innocent Oseghale e di un altro uomo, italiano, con il quale la Mastropietro aveva avuto un rapporto sessuale in cambio di un passaggio in auto.

Ma a sconcertare inquirenti ed opinione pubblica sono soprattutto le intercettazioni ambientali effettuate in carcere, dove i presunti complici di Oseghale, Awelima Lucky e Lucky Desmond, ammettono, convinti di non essere ascoltati, di aver praticato torture ben peggiori in Nigeria. Sullo smartphone di Awelima, inoltre, sarebbero state trovate foto raccapriccianti di torture inflitte a giovani africani.

Nuove tracce di dna sul corpo della Mastropietro

La prima novità sul caso Pamela Mastropietro è rappresentata dal rinvenimento sul corpo martoriato della diciottenne romana di tracce di dna diverse da quelle di Innocent Oseghale e di un altro uomo, di nazionalità italiana, con il quale la giovane aveva avuto un rapporto a pagamento poche ore prima della sua tragica fine.

Il terzo uomo sarebbe sempre italiano, divenuto anche lui ‘cliente’ occasionale di Pamela poco prima che la ragazza lasciasse la comunità di recupero di Corridonia dove era ospitata. Al momento, però, non è stata rinvenuta alcuna traccia biologica dei presunti complici di Oseghale, Lucky e Desmond, ma gli esami sulle tracce ematiche individuate sui loro indumenti potrebbe confermare le ipotesi investigative.

Il depezzamento di Pamela è stata 'una cosa da bambini'

Questa è una cosa da bambini, abbiamo già fatto cose terribili. Innocent Oseghale avrebbe dovuto far sparire il cadavere tagliandone una parte a pezzettini da gettare nel gabinetto, e mangiando nel tempo il restante, dopo averlo congelato”. È lo stesso giudice di Macerata, Giovanni Manzoni, nell’ordinanza di custodia cautelare, a citare una parte delle intercettazioni del colloquio tra Desmond Lucky e Awelima Lucky, avvenute in carcere.

Parole orribili che lasciano intendere chiaramente chi siano i presunti assassini di Pamela Mastropietro. Inquietanti sospetti confermati dal ritrovamento, tra i files cancellati dal telefono di Lucky, di due fotografie che ritraggo due ragazzi africani mentre vengono torturati (uno aveva la lingua visibilmente tagliata). Lo stesso Desmond Lucky avrebbe involontariamente ammesso di far parte di una organizzazione criminale nigeriana chiamata Rogged che si sarebbe macchiata di efferatezze ben peggiori della ‘macelleria messicana’ praticata su Pamela.