Nelle ultime ore è emerso un tema alquanto scottante che riguarda il mondo di Instagram e alcune famose influencer. Diversi personaggi noti al mondo del web, infatti, pubblicherebbero costantemente dei post che mostrerebbero come, ricorrendo ai prodotti di una determinata azienda, sarebbe possibile dimagrire. Il problema non risiede nell'attività in sé, quanto nella mancanza di un chiaro avviso atto a chiarire che si tratterebbe di pubblicità, quindi di consigli diffusi dietro un corrispettivo in denaro.

Questo è quanto denunciato da Massimiliano Dona, presidente di Unione Nazionale Consumatori, all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e all'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) contro l'influencer marketing non dichiarato.

L'avvocato ha dichiarato che la sua associazione da diversi mesi sta monitorando i profili Instagram di personaggi molto popolari sui social network, i quali promuoverebbero determinati prodotti, influenzando il pubblico ed esortando, di fatto, ad acquistarli. Se l'attività in sé è lecita, la questione risiederebbe nella mancanza di qualsiasi dichiarazione volta ad avvisare i follower che si tratterebbe di spot pubblicitari. Solo in questo modo, infatti, il pubblico potrebbe chiaramente comprendere che le affermazioni delle influencer non sarebbero dettate unicamente da esperienze personali, ma sarebbero legate a messaggi pubblicitari retribuiti dall'azienda in questione.

Secondo l'avvocato Dona, proseguendo su questa falsariga si rischia di andare ad influenzare i giovani, i quali potrebbero illudersi che, solo bevendo un tea, potrebbero ottenere l'impeccabile forma fisica mostrata dai loro beniamini. Gran parte dei messaggi social, infatti, sarebbero accompagnati da slogan di questo tipo: "potete mangiare quanto volete, poi basta bere il tea drenante e tornerete in forma".

Una pubblicità fuori controllo

Il caso che in queste ore sta coinvolgendo Fitvia, azienda che produce tea, tisane e barrette dietetiche, rientra in un fenomeno che negli ultimi tempi sta dilagando sul web, e che non gode di efficaci controlli. Sembra, infatti, che in determinati frangenti le influencer facciano comparire sui social network anche i figli minorenni, facendo sì che siano loro a "consigliare" al pubblico di utilizzare i prodotti per dimagrire.

Per fortuna, però, ci sarebbero altre influencer che da mesi starebbero denunciando questa "pubblicità ingannevole", con delle "Storie" su Instagram nelle quali mostrerebbero dei documenti medici comprovando la scarsa efficacia dei prodotti per perdere peso facilmente.

Tra queste c'è Valentina "Larotten" che, insieme al marito Teo, medico, si starebbero impegnando a leggere costantemente le componenti di queste bevande, spiegando sul social delle immagini che non contengono niente di speciale. Anche questi interventi potrebbero risultare utili per porre l'accento sui messaggi veicolati dalle influencer che non vengono divulgati come vere e proprie campagne pubblicitarie.

Si tratta di un fenomeno piuttosto inquietante anche perché, nel caso di Fitvia, coinvolgono l'alimentazione e la Salute, rischiando di influenzare migliaia di giovani. Come ha ribadito l'Unione Nazionale Consumatori, nel pubblicare questi messaggi non verrebbero rispettate le linee guida dell'Autorità Antitrust sull'influencer marketing, ne la digital chart dello IAP.

Per questo motivo, l'avvocato Dona ritiene che quest'attività vada opportunamente sanzionata, e ha denunciato allo IAP e all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato l'azienda Fitvia ed i principali influencer che veicolerebbero consigli di stampo pubblicitario in maniera errata. Allo stesso tempo, il legale avrebbe messo nel mirino anche Instagram che starebbe facendo poco o nulla per arginare questa preoccupante situazione, non facendo chiarezza tra gli utenti, avvisando che determinati post siano pubblicitari o meno. A questo punto, si attendono i giudizi degli enti chiamati in causa, per capire se verranno davvero presi provvedimenti in seguito alle segnalazioni giunte dall'Unione Nazionale Consumatori.