Dal 20 giugno, oltre mezzo milione di giovani affronterà la temibile prova di maturità, esame che segna il passaggio verso il futuro per i ragazzi del domani. Ogni anno si è sempre stati soggetti a tante piccole novità spesso protestate da parte di alunni o professori. Ma quest’anno le novità sono ben più sorprendenti. E’ stato un raffinato lavoro del Miur a portare a questa soluzione di drastico cambiamento, la quale verrà messa in atto in congiunta con la Conferenza Nazionale dei Dirigenti Tecnici e componenti regionali che dirigeranno tutte le fasi della Maturità.

Stop ai cellulari

Se, durante la prima prova, dovesse capitare il classico "furbacchione" intento a utilizzare lo smartphone durante l’esame di maturità, lo studente riceverà un secco “no” dalla dirigenza, e l’immediata sospensione dalla prova di maturità. Ciò comprometterebbe seriamente l’esito del superamento dell’intero esame. Il Miur inoltre, oltre ad imporre il divieto per l’utilizzo di telefoni cellulari, vieta anche tablet e apparecchi elettronici in grado di riprodurre immagini o di leggere file di testo, estendendo il divieto anche agli smartwatch. Decisioni severe da parte del Miur, tant'è vero che questo modo di agire è dato dalle frequenti segnalazioni da parte di genitori e soprattutto di insegnanti, i quali nelle proprie classi registrano sempre più un uso scorretto del cellulare come oggetto di distrazione.

L’uso degli smartphone negli ultimi anni è aumentato in maniera esponenziale, portando con sé una diminuzione dell’apprendimento e dell’attenzione da parte degli alunni in classe.

Nuova organizzazione

Una delle nuove direttive arrivate dal ministero dell’istruzione è quella di riservare l'accesso alla connessione internet ai computer usati dal dirigente scolastico o dal vice e, sotto autorizzazione del dirigente stesso, collaboratori scolastici e altri funzionari e responsabili scolastici. Saranno anche differenti le modalità per l'invio dei temi di esame, per mezzo di plico telematico o, in casi decisamente rari, cartaceo, delle prove per i candidati iscritti in scuole private o che presentano gravi disabilità visive.

Infine, per coloro che sosterranno l'esame presso sezioni carcerarie od ospedaliere, il divieto sarà reso meno severo.

Attraverso questi cambiamenti, il messaggio che il Miur vuole lanciare ai ragazzi è uno solo: studiare. Davanti al continuo proliferare dei dispositivi smart, l’apprendimento dei ragazzi si è drasticamente abbassato poiché queste fonti di distrazione portano i giovani ad un’errata maniera di studio. E se è vero che Internet fornisce una quantità enorme di informazioni utili, resta un dato di fatto che non tutti gli studenti lo utilizzino in buona fede.