Sara Francesca Basso, questo è il nome della ragazzina di 13 anni che negli scorsi giorni ha perso la vita a causa di un incidente avvenuto all'interno di una struttura alberghiera. La giovane si trovava a Sperlonga, un comune del Lazio di circa 3 mila abitanti, in villeggiatura con la sua famiglia e aveva deciso di tuffarsi nella piscina dell'albergo per rinfrescarsi e combattere il caldo.
Un bagno che le è costato la vita: Sara Francesca, infatti, è stata risucchiata dal bocchettone della piscina in pochissimo tempo senza darle neanche la possibilità di reagire. Se non fosse stato per la prontezza di riflessi e per il sangue freddo di uno dei turisti che si trovava in quel luogo al momento dell'incidente, per lei sarebbe sopraggiunta istantaneamente la morte. Un uomo, di origini americane, con l'aiuto di altri clienti dell'albergo è riuscito a liberarla e portarla in superficie dove sono sopraggiunti poi i medici del 118 per rianimarla e trasportarla in ospedale. Una corsa contro il tempo che lasciava spazio alla speranza, ma per Sara Francesca Basso non c'è stato nulla da fare ed è morta durante la notte, dopo il ricovero.
La ragazza muore in ospedale, la piscina forse era abusiva
La morte per la giovane ragazza è sopraggiunta dopo qualche ora, mentre i medici cercavano di tenerla quanto più possibile attaccata alla vita. Nel frattempo le autorità locali hanno deciso di mettere sotto sequestro la zona in cui si è verificato l'incidente e di avviare tutte le dovute indagini per comprendere come possa essere stato possibile che un bocchettone della larghezza di 20 centimetri abbia trattenuto così a lungo a fondo piscina una persona. Il Grand Hotel Virgilio, la struttura in cui è avvenuto l'incidente, dovrà rispondere dei danni causati alla famiglia della giovane Sara Francesca Basso e dalle indagini è emerso che un'altra area della struttura era già stata posta sotto sequestro alcuni anni prima.
Sia allora, che in questo momento, si parlava e si parla di abusivismo edilizio ed è trapelato che parte della struttura doveva essere addirittura demolita, ma a quanto pare nessuno aveva fatto nulla per sistemare la situazione né per mettere a norma l'intera area. Adesso che una giovane ragazza di appena 13 anni, mentre giocava e si rinfrescava in tranquillità con la propria famiglia, ha perso la vita si dovranno approfondire le responsabilità della struttura e del personale che avrebbe dovuto apportare i lavori di manutenzione alla piscina. Le domande sono molte e le autorità locali stanno facendo il possibile per trovare le risposte.