E’ di almeno dieci morti il bilancio di una improvvisa piena del torrente Raganello, nel cosentino, che ha sorpreso ieri 36 escursionisti che si erano avventurati nelle gole e nei canyon che caratterizzano la zona. I soccorsi hanno messo in salvo 23 persone, ma oltre alle dieci vittime accertate vi sono ancora tre dispersi.

Due gruppi di escursionisti sorpresi dalla piena nonostante l’allerta meteo

Nonostante fosse stata diramata un’allerta meteo codice giallo in tutta la Calabria, due gruppi di 18 persone ciascuno, comprese alcune guide, si sono avventurate nella zona del torrente Raganello, nel Parco del Pollino, che si caratterizza per la presenza di spettacolari grotte, gole e canyon che costituiscono una forte attrattiva per i turisti. La piena del torrente ha colto in pieno uno dei gruppi, che stava proprio discendendo il torrente, mentre un altro gruppo stava visitando grotte e anfratti. Per dieci persone non c’è stato scampo, tra le 23 tratte in salvo sette sono state trasportate in ospedale, compresa una bimba in stato di ipotermia, altre sette sono state medicate sul posto.

Dei 36 escursionisti la maggior parte proveniva da Milano, Bergamo e Brescia. I corpi recuperati sono stati portati nella vicina località di Civita, dove la piazza è stata trasformata in una sorta di camera ardente provvisoria.

Il prefetto di Castrovillari teme altre vittime

Paola Galeone, prefetto di Castrovillari, teme che la piena del Raganello possa aver coinvolto altre persone: la zona del Parco del Pollino è infatti ad accesso libero e il prefetto non può escludere che fossero presenti altri gruppi di escursionisti. Le ricerche e i soccorsi proseguiranno senza sosta per l’intera notte: la Protezione Civile calabrese ha inviato due torri-faro per consentire il lavoro di vigili del fuoco, carabinieri forestali, corpo nazionale del soccorso alpino, personale del 118 e degli stessi operatori della Protezione Civile.

Il ministro Sergio Costa: “Addolorato per la tragedia”

La vicenda viene costantemente seguita sia dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte sia dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. Il ministro per l’Ambiente Sergio Costa, in una sua dichiarazione, si è detto “addolorato per una tragedia che ha colpito escursionisti che, come tanti altri, visitavano un parco nazionale; sono in costante contatto con Domenico Pappaterra, presidente del Parco, e con il direttore Giuseppe Melfi: mi hanno riferito che i soccorritori stanno scandagliando senza sosta il fiume alla ricerca dei dispersi, in questo momento così difficile a loro va tutto il mio incoraggiamento e il mio più grande grazie”.

Luca Franzese, responsabile del soccorso alpino della Calabria, ha spiegato che le piene del torrente Raganello sono molto frequenti in inverno ma mai in estate e proprio questo favorisce la visita dei turisti.

Ieri, invece, le piogge si sono scatenate a monte e la piena è arrivata all’improvviso in un punto dove non stava neppure piovendo: le vittime sono state colte impreparate quando il livello dell’acqua ha raggiunto anche i due metri e mezzo.