Alla fine è stata ripristinata la legalità a Valentano, nel viterbese, dove da giorni si stava svolgendo Tecnival, un rave party non autorizzato cui hanno partecipato tra le 5.000 e le 10.000 persone: alle 6.15 del 19 agosto polizia, carabinieri e Guardia di Finanza, accompagnati da unità cinofile e ambulanze, dopo aver istituito posti di blocco lungo le strade di accesso, hanno circondato l’area e intimato ai presenti di allontanarsi. Gli organizzatori, che avevano programmato una durata del rave per 10 giorni, hanno ceduto e diffuso online un comunicato nel quale annunciavano la conclusione dell’evento: “Game over, the tecnival is ending”.

Dopo essere stati identificati, i presenti sono stati dunque allontanati. Il bilancio provvisorio è di un 24enne morto, due denunce per strupro, decine di ragazzi ricoverati per abuso di alcool e sostante stupefacenti (quattro in coma etilico), un focolaio di Covid-19 praticamente certo e un’intera area agricola e protetta completamente devastata.

Tecnival, il rave party convocato via social media

Il rave party denominato Tecnival, iniziato nella notte tra il 13 e il 14 agosto scorso, era stato convocato tramite canali criptati di Telegram diffusi in tutta Europa e nelle intenzioni degli organizzatori doveva durare sino al prossimo 23 agosto. Migliaia di partecipanti si sono riversati in un’area sulle sponde del lago di Mezzano in località Valentano, in provincia di Viterbo, senza avere ricevuto alcuna autorizzazione e senza adeguato supporto logistico per tutti i partecipanti, stimati intorno ai 5.000 con punte di 10.000 presenze, provenienti da tutta Italia ma anche dall’estero, in particolare Francia, Spagna e Polonia.

La situazione è subito degenerata: all’abuso diffuso di alcool e sostanze stupefacenti si sono aggiunti i danni alla proprietà, il titolare dell’area, Piero Camilli, ha denunciato furti di gasolio dai suoi mezzi agricoli (per alimentare i generatori utilizzati nel rave), danni all’impianto di irrigazione delle colture e utilizzato per prelevare acqua per i partecipanti, i cui cani avrebbero anche ucciso alcune pecore del suo allevamento.

Ancor più grave, un ragazzo di 24 anni, Gianluca Santiago, è morto dopo essersi immerso nel lago di Mezzano. Il corpo è stato ripescato dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Si sono poi diffuse notizie relative a una seconda persona morta, a una ragazza che avrebbe partorito da sola all’interno dell’area del rave e soccorsa da un’ambulanza, a diversi cani morti per fame e disidratazione le cui carcasse sono state abbandonate sul terreno sotto il sole, ma nessuna di queste ha ancora trovato conferma.

Polemiche per la linea adottata da Prefettura e Ministero dell’Interno

Nonostante la scomparsa di Gianluca Santiago, il rave Tecnival è proseguito, gli organizzatori si sono limitati a spegnere alcune casse e a ridurre il volume della musica. Le polemiche, che già infiammavano le cronache locali, hanno raggiunto l’ambito nazionale quando Matteo Salvini della Lega e Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia hanno criticato senza mezze misure l’operato della Prefettura e del Ministero dell’Interno. In particolare, Salvini ha contestato al ministro Luciana Lamorgese la completa assenza di azioni per porre fine al rave, annunciando una interrogazione parlamentare in proposito. Dietro la scelta di non intervenire direttamente vi sarebbe una ben precisa strategia tesa a limitare il più possibile i danni.

Chiusura anticipata del rave

La svolta è arrivata all’alba del sesto giorno, ovvero in data 19 agosto: dopo che ieri si erano registrate le prime partenze dalla sede del rave con l’uscita di circa 1.500 persone, le forze dell’ordine sono intervenute. Nella notte sono stati fermati tutti i veicoli in uscita dalla zona del raduno, identificando i presenti a bordo, poi alle prime luci del giorno polizia e carabinieri, insieme alla Guardia di Finanza, hanno circondato il campo. Gli organizzatori hanno così deciso per l’interruzione anticipata dell’evento, comunicando sempre via Telegram che “The Tecnival is ending”, aggiungendo poi poche righe di testo nelle quali si segnalava la morte di un secondo ragazzo (evento non ancora confermato) e che alla luce di tutto quanto accaduto era stata presa la decisione di interrompere tutto, aggiungendo un invito a tornare a casa con calma perché tutte le uscite erano prediate dalle forze dell’ordine.

E’ così iniziato l’esodo, che si è svolto molto lentamente proprio perché tutte le auto in uscita sono state fermate per poter procedere all’identificazione di tutti gli occupanti. Tuttavia, già in tarda mattinata il sindaco di Valentano, Stefano Bigotti, ha annunciato che le operazioni di sgombero erano state completate e che sul terreno si trovavano solo gli operatori per la pulizia e la bonifica dell’area. Molto restii ad allontanarsi gli stranieri, tanto che è stato necessario allontanare trecento persone dalle rive del lago di Bolsena, dove si erano radunate con auto e camper.

Indagini in corso per identificare gli organizzatori

La polizia è ora al lavoro per risalire, in collaborazione con i colleghi europei e tramite indagini sul Web, agli organizzatori dell’evento.

Rischia sanzioni pesanti anche chi ha partecipato: l’area del rave è priva e ha subito pesanti danni, oltre a quelli arrecati al proprietario del terreno, e la zona risulta essere caratterizzata da specie animali e vegetali rare e autoctone, tanto da non escludere il danno ambientale. La Digos è al lavoro, tutti gli identificati potrebbero essere chiamati a rispondere di invasione di terreno, danneggiamento e mancato rispetto delle norme anti-Covid.