Nella notte tra lunedì 22 e martedì 23 ottobre i carabinieri della compagnia di Napoli centro sono riusciti a sgominare un'organizzazione criminale dedica a furti e rapine in banche, poste e istituti di credito. L'associazione malavitosa, costituita da ben dodici persone e aiutata da un dipendente comunale e da una guardia particolare giurata, era comunemente conosciuta con il nome di 'banda del buco', appunto perché realizzava dei fori nel pavimento o nelle pareti perimetrali per introdursi all'interno dei locali da rapinare.
Le indagini
Le articolate e complesse attività di indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli, al termine delle quali il G.I.P. (Giudice per le Indagini Preliminari) ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati penali dell'associazione a delinquere, della detenzione e porto illegali di armi da fuoco, di ricettazione, furto aggravato e rapina. La banda del buco era dedita a furti e rapine in gioiellerie e/o istituti di credito. Le indagini dei militari dell'arma hanno permesso di appurare ben sei colpi, avvenuti nei comuni di Napoli e provincia, tutti - fortunatamente - non messi a segno grazie al repentino e pronto intervento delle forze dell'ordine.
Colpi che, se andati in porto, avrebbero fruttato alla gang un bottino pari a centinaia di migliaia di euro.
Uno dei primi tentativi di rapina fu messo in atto ai danni della gioielleria 'Bulgari', a via dei Mille, in pieno centro cittadino della città di Napoli. Era il gennaio del 2017 quando i carabinieri riuscirono a sventare il colpo.
Gli arresti
A finire in manette, oltre ai 12 componenti della banda, anche una guardia giurata, complice dei malviventi, e un impiegato del comune di Napoli: un dipendente del servizio delle fognature, che sfruttava le sue competenze professionali al servizio del gruppo di delinquenti. In carcere sono finite nove persone. Tre, invece, agli arresti domiciliari.
Altri tre rapinatori erano già stati arrestati in flagranza di reato: i militari dell'arma li bloccarono durante un tentativo di rapina in una gioielleria di Quarto (Napoli). Durante le attività d'indagine sono stati sequestrati innumerevoli strumenti e attrezzi utilizzati dalla banda nelle operazioni criminali: martelli pneumatici, trapani, torce da minatore, divise delle poste italiane e di alcuni istituti di vigilanza privata.