Lo scrittore nativo di Casal di Principe, feudo criminale in provincia di Caserta, e autore del libro best-seller "Gomorra" fa una incredibile confessione durante un'intervista radiofonica rilasciata all'emittente RTL 102.5. Il giornalista partenopeo è intervenuto nel programma radiofonico intitolato "Non stop news", condotto dai giornalisti radiofonici Enrico Galletti, Massimo Lo Nigro e Giusy Legrenzi.

Lo sfogo personale di Roberto Saviano

«Ho paura di continuare a vivere così. (sotto scorta). Non temo il fango e l'odio. Uno degli assassini del giudice Giovanni Falcone ha chiesto il ritiro del mio ultimo libro (intitolato "Cuore puro.

Quattro amici. Quattro destini. Una sola passione", edito da Giunti Editore nel 2022). Lo trovo totalmente assurdo! Prima o poi devo trovare la maniera di uscirne», ha dichiarato l'autore del libro "La paranza dei bambini". Non è la prima volta che Saviano parla della sua vita sotto scorta e delle difficoltà che quotidianamente questa condizione lo costringe ad affrontare. Già nel 2021, poco meno di due anni or sono, in una intervista rilasciata al giornalista Antonio D’Orrico de "Il corriere.it", lo scrittore aveva affermato, alla vigilia dei suoi quindici anni continuativi sotto scorta: "Adesso basta! Uccido io Saviano per riprendermi Roberto. Vivo sotto protezione da quindici anni. Talvolta credo che finanche morire sarebbe stato più accettabile piuttosto che vivere in questo modo.

Sono il martire che non è morto".

Saviano e le dichiarazioni sulla cattura del superboss Matteo Messina Denaro

Lo scrittore casertano nel corso dell'intervista a "Non stop news" sull'emittente radiofonica RTL 102.5 ha parlato anche del recente arresto di Matteo Messina Denaro, catturato a Palermo lo scorso lunedì 16 gennaio 2023 dopo trent'anni di latitanza.

"Era un capo del passato, aveva un potere più simbolico che reale", dice il giornalista a proposito della figura di uno dei mandanti delle uccisioni dei giudici siciliani Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, per poi aggiungere che "nessun boss può credere di vivere la latitanza per tutta la vita perché la propria struttura di difesa non può mai essere impermeabile".

"La mafia rappresenta, purtroppo, l'economia più florida del nostro Paese, muovendo cifre enormi come 38 miliardi di euro ogni anno, vale a dire oltre cento milioni ogni giorno", dice lo scrittore, parlando di un cancro sociale, quello della criminalità organizzata che, a suo dire non potrà essere sconfitto e arginato soltanto con la cattura di Matteo Messina Denaro.