Morire a 16 anni, nei bagni della stazione, dopo una tranquilla giornata di scuola. Udine ha accolto con sorpresa la notizia della scomparsa di Alice Bros, 16 anni, studentessa presso il Liceo artistico Giovanni Sello. Mercoledì pomeriggio la tragedia: al termine delle lezioni la ragazza si trovava con il fidanzatino, suo coetaneo, nella locale stazione ferroviaria. Lì i due si sono appartati nei bagni per uomini nei pressi del binario uno, probabilmente per assumere delle sostanze stupefacenti.

Ma la giovane non ce l’ha fatta ed è morta, con i segni inequivocabili di un’overdose di eroina sul volto. Una vicenda avvolta dal mistero: secondo i familiari la ragazza non era tossicodipendente, per giunta di una sostanza come l’eroina, che – secondo le informazioni della Questura – fino ad oggi era poco diffusa in città.

Il fidanzato della vittima è in stato di choc

La polizia ha ricostruito l’accaduto: i due giovanissimi dopo aver assunto la droga sono caduti in uno stato di sonno profondo, da cui Alice non si sarebbe più risvegliata. Invece il ragazzo è tornato in sé dopo circa due ore ed ha subito capito che la fidanzatina non dava più alcun segno di vita.

A questo punto l’ha trascinata fuori dal locale dei servizi igienici per bagnarle la testa, nel disperato tentativo di farla rinvenire.

I passanti, allarmati da questa scena, hanno avvisato la Polfer: tuttavia ogni sforzo di rianimarla da parte dei soccorritori intervenuti si è rivelato inutile. Il giovane, in stato di choc, ha fornito agli agenti il numero del padre di Alice, che si trovava proprio in stazione, dove stava aspettando il ritorno della figlia per accompagnarla a casa: così l’uomo ha ricevuto direttamente dai poliziotti la notizia della morte della sua piccola.

L’eroina probabilmente è arrivata dal Veneto

La famiglia della ragazza è sconvolta: i genitori ripetono che Alice non era una tossicodipendente e che non aveva mai manifestato i segni tipici di chi consuma abitualmente sostanze stupefacenti.

Ricordano il suo bel colorito e come avesse un ottimo appetito: nessun comportamento strano che indicasse una dipendenza dalla droga.

Per spiegare l’accaduto saranno indispensabili l’autopsia e gli esami tossicologici, oltre alla testimonianza del fidanzatino. Un’ipotesi plausibile è che i due ragazzi quel mercoledì abbiano assunto per la prima volta quel tipo di eroina. Gli inquirenti – come ha spiegato il procuratore Antonio De Nicolo – puntano a scoprire chi abbia ceduto ai due ragazzi la dose mortale, la provenienza della sostanza stupefacente e se la droga fosse stata tagliata male.

Dalla questura spiegano che ad Udine non c’è praticamente mercato per questa sostanza, che quindi potrebbe provenire dal Veneto, dove invece è tornata ad essere molto utilizzata negli ultimi mesi, causando anche diverse morti.

Si teme che Alice possa aver assunto la famigerata eroina “gialla”: fino a cento volte più pura di quella diffusa precedentemente, viene tagliata con un potente analgesico, il Fentanyl, che ne aumenta esponenzialmente l’efficacia, rendendola ancora più pericolosa.