Monica Dallara, capitano dei Carabinieri di Cortona, e Giovanni Rizzo, comandante del nucleo operativo dei Carabinieri di Arezzo, hanno smentito quanto affermato dal gommista Fredy Pacini. L'imprenditore toscano, che nella notte di mercoledì ha ucciso un ladro, aveva infatti sostenuto di essere stato vittima di 38 furti. Un numero di intrusioni che lo avrebbero costretto a presidiare il proprio posto di lavoro anche di notte, dormendo nella sua officina armato di pistola.
Agli atti, però, risulta che le denunce depositate siano solo sei, comprensive dei tentativi di furto non andati a 'buon fine'.
Carabinieri: 'Ha sporto sei denunce, non 38'
"Nel 2014 il signor Fredy Pacini denunciò due furti, per un ammontare complessivo di quarantamila euro. - ha spiegato Monica Dallara a Fanpage - Da allora afferma di vivere all'interno della sua azienda ma, negli ultimi quattro anni, risultano soltanto altre quattro denunce per tentativo di furto. Perciò non 38, ma quattro, e non furti, ma tentativi di furto. La cifra di 38 è un po' lievitata". Sulla stessa linea i chiarimenti forniti da Giovanni Rizzo all'agenzia Agi.
"A noi risultano sei denunce da parte di Pacini dal 2014 a oggi, che diventano forse una decina andando più indietro negli anni. Certo non 38, come aveva dichiarato già mesi fa lo stesso Pacini. - ha affermato il comandante - Probabilmente, visto che dal 2014 dormiva all'interno della sua azienda, l'imprenditore avrà contato tutte le volte in cui ha avuto la sensazione che qualcuno stesse cercando di entrare". Quest'ultima ipotesi sembra supportata anche dalle risposte che Pacini avrebbe fornito al capitano Dallara, da cui pare emergere che l'uomo abbia classificato come tentativo di furto ogni episodio in cui ha udito rumori sospetti all'interno dell'azienda. Interrogata sulla medesima questione, Alessandra Cheli, l'avvocato che difenderà il gommista nel processo per eccesso di legittima difesa, ha confermato che ''solo alcuni tentativi di furto sono stati denunciati''.
Pacini: 'Ho avuto paura di essere ammazzato'
Nel frattempo, il gommista sta ricevendo solidarietà da parte dei suoi concittadini e da alcuni esponenti delle istituzioni, tra cui il ministro dell'interno Matteo Salvini.
Fredy Pacini ha raccontato di ''avere il cuore spezzato'' per il fatto di aver ucciso il 29enne moldavo sorpreso nella sua rivendita di gomme. Il ladro, oltre ad indossare un passamontagna, brandiva un piccone. Per questo il gommista ha temuto il peggio e ha sparato alle gambe del malvivente. ''Sono tranquillo con la mia coscienza - ha dichiarato il gommista - Ho avuto paura d’essere ammazzato, non avrei mai sparato per salvare le mie biciclette''. Pacini sottolinea anche che la sua intenzione non era quella di uccidere, anzi, in un primo momento non si sarebbe nemmeno reso conto di aver colpito il ladro.
La sua legale, infine, confida in un buon esito del processo, poiché a suo parere "ha agito con legittima difesa a tutti gli effetti. L'indagine è doverosa, ma si attendono le risultanze con assoluta serenità''.