Durante il raduno organizzato per ricordare i morti di Acca Larentia, alcuni esponenti di Avanguardia Nazionale e della sezione romana di Forza Nuova avrebbero aggredito un giornalista e un fotografo de L'Espresso. Il direttore del settimanale, dopo il commento di Matteo Salvini, ha riferito: ''Non ci accontentiamo del suo bla bla di circostanza''.

Roma: neofascisti aggrediscono inviati de L'Espresso

L'aggressione, denuncia L'Espresso, sarebbe avvenuta nel cimitero del Verano, nella Capitale. Il giornalista Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti, presenti sul posto per svolgere attività di cronaca, sarebbero stati assaliti con spinte, calci e schiaffi.

Ad un certo punto, inoltre, gli assalitori si sarebbero fatti consegnare le immagini scattate dal fotografo. Sempre stando alla versione fornita dal settimanale, tra gli esponenti che avrebbero preso parte alle violenze ci sarebbero alcuni esponenti di Avanguardia Nazionale e il capo della sezione capitolina di Forza Nuova, Giuliano Castellino. Quest'ultimo, in particolare, non avrebbe potuto essere presente alle commemorazioni, poiché posto sotto sorveglianza speciale dopo un'accusa di truffa milionaria ai danni del Sistema Sanitario Nazionale. I dettagli riguardanti Castellino, secondo L'Espresso, non sarebbero solo precisazioni: la sensazione del settimanale, infatti, è che l'aggressione abbia mirato alle fotografie di Marchetti proprio per evitare che esse costituissero una prova contro l'esponente, reo d'aver infranto la restrizione a suo carico.

Al contrario, il capo di Forza Nuova Roma ha definito quanto denunciato come un ''articolo bugiardo e infame''. L'aggressione, a suo dire, sarebbe stata solo una richiesta di ''educazione e decenza'' rivolta agli inviati.

Le parole di Salvini e la risposta di Damilano

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha commentato la vicenda affermando che ''Il posto giusto per chi aggredisce è la galera, a prescindere dalla persona aggredita''.

Quanto a Giuliano Castellino, approfondirà il motivo per cui l'aggressore si trovava in libertà.

Per risposta, il direttore de L'Espresso ha sottolineato che l'intervento del vicepremier è stato pronunciato ''solo alcune ore dopo (rispetto all'aggressione, ndr) e soltanto perché sollecitato dalle domande di un cronista''. Marco Damilano, quindi, scrive in modo esplicito: ''Non ci accontentiamo del suo bla bla di circostanza, un dichiarare vuoto, soprattutto se paragonato alle esternazioni torrenziali ed eccitate con cui inonda più di una volta al giorno i social e i teleschermi.

Non di una rissa per strada si è trattato, ma della volontà manifesta di alcuni fascisti di impedire ai giornalisti di svolgere il loro lavoro''.

Solidarietà da parte della politica

''Piena solidarietà a Federico Marconi e Paolo Marchetti de L'Espresso per la violenta aggressione che hanno subito. L’ho sempre detto e continuerò a dirlo: i gruppi fascisti sono pericolosi e vanno sciolti'' scrive l'ex presidente della Camera Laura Boldrini. L'ex segretario Pd Maurizio Martina, in modo simile, commenta: ''Massima solidarietà ai giornalisti dell'Espresso, aggrediti a Roma da estremisti di destra. Nel Paese si respira un clima pericoloso, il governo intervenga e non si volti dall'altra parte''. La senatrice Loredana De Petris (LeU), invece, annuncia un'interrogazione: ''Solidarietà ai giornalisti aggrediti mentre esercitavano il loro diritto e dovere di informazione e di cronaca.

Basta con la violenza e le aggressioni fasciste sempre più frequenti, sempre più impunite. Domani presenterò interrogazione urgente al ministro Matteo Salvini''. Infine, l'attuale presidente della Camera, Roberto Fico (M5S), conclude: ''Condanno con forza l’aggressione fascista ai giornalisti dell'Espresso. Un gesto grave da non sottovalutare. Solidarietà ai due cronisti''.