Pontedera, cittadina in provincia di Pisa nel cuore del Valdarno Inferiore, è incredula e sconvolta dal dolore. Ieri pomeriggio, una ragazza di soli 18 anni, di origini marocchine, si è suicidata gettandosi sotto un treno. E' accaduto tutto in pochi secondi: alcuni testimoni l'hanno vista correre su per le scale del sottopassaggio ferroviario e poi gettarsi sui binari, senza esitare un attimo.

La giovane era incinta di tre mesi ed era stata allontanata anche dai genitori (che non riuscivano ad accettare la sua gravidanza)

Una giovane vita tormentata

Ieri pomeriggio, la diciottenne (di cui non sono state ancora rese note le generalità) ha raggiunto la stazione di Pontedera e, poco dopo le 17, ha aspettato l'arrivo del treno in trasferimento da Pisa a Firenze (senza passeggeri a bordo) e si è gettata sui binari. L'impatto, violentissimo, non le ha lasciato scampo e in pochi istanti ha cancellato per sempre la sua vita e quella del bambino che portava in grembo.

La ragazza, secondo quanto riportato dalla stampa locale, era arrivata in Italia dal Marocco qualche anno fa.

Sebbene i suoi genitori vivessero nel comune di Montopoli Valdarno, la giovane, ha trascorso buona parte della sua adolescenza in affidamento a diverse casa-famiglia tra il Cuoio, la Valdera e Firenze. In queste strutture, però, non si è mai trovata bene ed è sempre scappata.

Da qualche tempo, la diciottenne frequentava un connazionale che, alcune settimane fa, è stato arrestato per spaccio. Rimasta sola, aveva provato a riavvicinarsi alla famiglia d'origine, ma a quanto sembra, i genitori - saputo della gravidanza - l'avrebbero respinta.

Una tragedia che fa riflettere

Matteo Franconi, assessore comunale di Pontedera, appresa la triste notizia ha commentato. "Di fronte al suicidio di una ragazza appena maggiorenne non c'è molto da dire.

Decidere di salutare il mondo proprio quando ci si dovrebbe apprestare a scoprirlo è una scelta che fa male. Fa male non solo ad amici e famigliari, ma a tutta la comunità: anche a chi non la conosceva".

Poi ha concluso: "E' il momento del dolore e della riflessione. Abbiamo il dovere di aiutare i giovani a crescere. Avere una spalla alla quale appoggiarsi è un loro diritto".

Il sindaco della cittadina toscana, Simone Millozzi è intervenuto per manifestare la vicinanza ed il cordoglio dell'intera comunità ricordando che "una donna può subire violenza non solo da un'aggressione fisica o verbale, ma anche attraverso il silenzio indifferente e subdolo della solitudine".