Il locale della strage non aveva assicurazione. L'ultimo grave risvolto della tragedia di Corinaldo l'ha svelato l'edizione online odierna de Il Corriere della Sera. Il quotidiano di via Solferino ha scoperto che la discoteca era sprovvista dell'assicurazione per i cosiddetti danni contro terzi: quella che tutela anche da una banale caduta un avventore di un locale. Oltre al lutto e al dolore, ciò significa che vittime e feriti difficilmente saranno risarciti.
Oggi intanto c'è stato l'ultimo saluto a Emma Fabini, una delle sei vittime, morta a 14 anni.
Assicurazione non rinnovata dal dicembre 2017
I tre gestori del Lanterna Azzurra Clubbing non avevano rinnovato la polizza assicurativa per i danni contro terzi. Un'assicurazione non obbligatoria per legge, ma che imprenditori del divertimento e gestori di locali non corrono il rischio di non avere. Un locale che organizzi eventi a ripetizione non può privarsene così da essere in grado di risarcire un cliente, sia nel caso di un semplice infortunio che in quello estremo di morte come purtroppo è accaduto a Corinaldo.
Dai riscontri effettuati riportati dal Corriere della Sera, emerge che nel dicembre 2017 era scaduta la polizza che copriva la società Magica srl da danni a cose e persone. Da quella data, il locale in cui sabato scorso è successa la tragedia che ha ucciso sei persone e ferito decine di adolescenti non aveva più alcuna copertura assicurativa. Alla scadenza del premio semestrale, i tre gestori della società, che ora sono tutti indagati per omicidio colposo plurimo aggravato insieme ai proprietari del locale, non l'avevano più rinnovata. Da un anno, quindi, gli eventi organizzati erano 'a rischio'. Non era successo niente, fino alla sciagurata notte del sette dicembre. Ma se, come ha sottolineato Corrado Canafoglia, avvocato dei genitori di molti ragazzi feriti, lo spray al peperoncino spruzzato da qualcuno fino a rendere l'aria irrespirabile è stata solo una miccia, il rischio era sempre in agguato: "poteva venir fuori una rissa, un principio d'incendio, un semplice movimento improvviso".
In caso di processo e condanna, dunque, le vittime e centinaia di ragazzi feriiti non saranno risarciti: a fronte di cifre enormi, le condizioni finanziarie dei gestori non garantirebbero alcuna copertura. Dalle circa 200 denunce presentate ai carabinieri emerge che i testimoni della tragica notte hanno raccontato che il personale addetto alla sicurezza del locale era insufficiente per gestire quella marea umana e c'erano due porte chiuse che hanno aggravato la situazione.
Discoteca Lanterna Azzurra, l'escamotage
Sul rebus dei biglietti venduti e dell'effettivo numero di persone presenti, l'avvocato Canafoglia ha parlato di un'escamotage usato dai gestori del locale. "Le testimonianze dei ragazzi dicono che una volta che hanno comprato il biglietto, si sono presentati alla cassa e gli è stato tramutato in drink card, un biglietto per la consumazione".
In questo modo un imprecisato numero di biglietti sarebbe scomparso dal computo finale. Per l'avvocato, sarebbero state oltre 1500 le persone effettivamente entrate quella notte in discoteca, a fronte della matrice con 600 biglietti esibita dai titolari ai carabinieri.
Oggi l'ultimo saluto a Emma Fabini
Oggi è stato il giorno dell'ultimo saluto a Emma Fabini, 14 anni, la vittima più giovane. Era la sua prima volta in discoteca. Al rito funebre hanno partecipati tanti ragazzi scampati alla strage. Domani si svolgeranno i funerali di Mattia Orlandi, 15, Daniele Pongetti, 16, e Asia Nasoni, 14 anni. Sabato quelli di Benedetta Vitali, 15 anni, Fano ed Eleonora Girolimini, la mamma di 39 anni. Stamattina una ragazza è stata dimessa dall'ospedale di Ancona, tre sono ancora in terapia intensiva.