La notizia della morte della giornalista de Le Iene Nadia Toffa ha sconvolto tutti, dagli addetti ai lavori al pubblico da casa. La sua scomparsa, infatti, non rappresenta solo una dura perdita sotto l'aspetto professionale, ma anche e soprattutto umano, trattandosi di una donna che ha dato un esempio di grande coraggio e voglia di vivere per il modo in cui fino all'ultimo istante ha combattuto contro il terribile male che l'aveva colpita.
In questi ultimi giorni Davide Parenti, storico autore de Le Iene, ha rilasciato un'intervista al quotidiano il Messaggero, nella quale ha ricordato quanto sia stato importante per Nadia continuare a portare avanti il suo lavoro che per lei era diventato ormai una ragione di vita, poiché voleva a tutti i costi mantenere il suo impegno con il pubblico che la seguiva sempre con tanto affetto.
È stato proprio l'ideatore del programma di Italia 1, durante i funerali della Toffa, ad appoggiare sulla bara bianca la cravatta nera che era solita indossare quando conduceva Le Iene.
Il dolore di Davide Parenti per la perdita di Nadia
Parenti, con grande commozione, ha innanzitutto affermato che la scomparsa di Nadia Toffa è stata per lui come la perdita di una figlia. Nel corso dell'intervista ha aggiunto che la giornalista bresciana odiava sentirsi trattata da malata, preferendo di gran lunga continuare ad essere una guerriera "che non ha alcuna intenzione di spegnersi".
In un secondo momento, il creatore de Le Iene ha spiegato com'è stato lavorare accanto alla Toffa in questi ultimi due anni, ovvero da quando nel dicembre del 2017 ha scoperto della sua grave malattia: "È difficile stare vicino ad una persona che ha il destino segnato - ha affermato l'autore televisivo mantovano - E Nadia lo sapeva.
È andata avanti lo stesso, ha condotto il programma sapendo che sarebbe finita così".
Parenti ha anche spiegato che proprio grazie all'amore verso il suo lavoro, la giornalista è riuscita ad andare avanti più a lungo di quanto ci si potesse immaginare, grazie anche all'impegno dei medici che sono riusciti "ad allungarle la vita con le giuste cure". Del resto, proprio la volontà della conduttrice di tener fede fino all'ultimo momento al suo impegno con il pubblico era diventata una delle sue ragioni principali per non arrendersi.
L'ideatore del programma di Italia 1 ha anche spiegato che nelle battute conclusive della stagione, la Toffa faceva fatica anche a camminare: "Eppure veniva e faceva i balletti".
Sui social network una parte del pubblico si era accorta delle sue difficoltà, ma nonostante ciò lei ha continuato a fare tutto, saltando soltanto l'ultima puntata della trasmissione.
Le dichiarazioni di Davide Parenti confermano ancora una volta il coraggio e la grande forza d'animo di Nadia Toffa nell'affrontare il male che si era abbattuto su di lei circa due anni fa. Del resto, come ha rivelato l'autore lombardo, non è un caso se sia riuscita a sopravvivere per venti mesi ad un male incurabile che, solitamente, non lascia più di dieci mesi di vita alle persone alle quali viene diagnosticato.