Sono emersi numerosi particolari sul caso dei tre proprietari di cani uccisi dopo l'udienza di convalida per il presunto assassino. Elementi che hanno spinto i media olandesi a chiedersi chi sia veramente Thijs H.. Il ventisettenne, studente modello di Antropologia culturale e responsabile dei rapporti fra professori e studenti della propria università, ha confessato di essere il serial killer che lo scorso maggio ha terrorizzato l’Olanda. Vittime della follia dell'uomo ignari cittadini che portavano in giro i propri animali domestici nei parchi.

Il giovane, timido e riservato, avrebbe confessato i delitti affermando di aver agito su indicazione di alcune voci che ha sentito.

I tre delitti e la confessione del presunto assassino

Il primo omicidio è avvenuto nel pomeriggio del 4 maggio, presso il bosco di Scheveningen, poco distante dall’Aja. La vittima prescelta è stata Etsuko, una 56enne di origine giapponese, che era in quel luogo con i suoi due cani, un Jack Russell bianco e Max, un labrador con le gambe ormai paralizzate dopo una malattia e in grado di muoversi solo grazie ad un carrello a rotelle. Forse per questo motivo non è scappato, a differenza dell’alta bestia, quando all’improvviso un uomo con un coltello in mano ha aggredito la padrona pugnalandola.

Quando l’hanno ritrovata ormai morta, ore dopo, Max era ancora lì a vegliarla. Tre giorni dopo, il 7 maggio, il “serial killer dei proprietari di cani” è entrato in azione altre due volte in luoghi diversi e lontani ben 140 chilometri dalla zona del primo crimine. Sono stati uccisi una signora di 63 anni ed un pensionato di 68, anche loro sorpresi ed aggrediti mentre erano a passeggio con il cane.

Thijs H. è stato fermato qualche ora più tardi dopo l’assurda confessione in cui ha rivelato di aver sentito delle voci.

I dubbi degli inquirenti

Ora si è saputo che il 27enne aveva chiesto più volte in passato l’aiuto dei medici senza che però nessuno fosse intervenuto per fermarlo. Ad incastrarlo, oltre alla confessione rilasciata alla polizia, ci sono le tracce del Dna di una delle vittime, trovate su un coltello custodito a casa del giovane, e diverse testimonianze di chi lo avrebbe visto sul luogo del delitto.

Thijs ha detto al giudice di provare dispiacere per ciò che ha fatto aggiungendo di essere stato costretto ad ubbidire agli ordini di quelle voci minacciavano sventure per i suo congiunti nel caso non avesse ucciso tre individui a passeggio con il cane. Dopo il primo caso avrebbe voluto fermarsi ma, tuttavia, sullo schermo della televisione sarebbe improvvisamente comparso l’ordine di ammazzare altri due padroni di cani per non far accadere qualcosa di grave ai suoi familiari. Eppure non tutti credono alla follia di Thijs: in passato il ragazzo, figlio di un’avvocatessa, avrebbe cercato su internet informazioni sui sintomi delle malattie psichiatriche e su come “una persona buona possa trasformarsi in diavolo”.

Il giovane potrebbe aver simulato ma, in tal caso, sarebbe difficile resterebbero molteplici interrogativi sui motivi di questi omicidi. I parenti del 27enne hanno chiarito che da tempo segue terapie per controllare i deficit di attenzione e l’iperattività ma la difficoltà a concentrarsi dello studente difficilmente potrebbe condurre a manifestare istinti criminali. Forse i medici che lo seguiranno nei prossimi mesi, prima della nuova udienza fissata per novembre, potranno chiarire cosa si nascondeva dietro quell’apparenza di bravo studente.