Sono sei gli agenti penitenziari che oggi, giovedì 17 ottobre, sono stati arrestati con l'accusa di aver commesso 'ripetuti atti di violenza e tortura' nei confronti dei detenuti. Gli agenti erano in servizio presso il carcere 'Lorusso e Cutugno' di Torino. Sarebbero ora ai domiciliari.

Gli episodi tra aprile del 2017 e novembre del 2018

Le indagini, condotte dal pubblico ministero Francesco Saverio Pelosi, avrebbero ricostruito una serie di atti violenti avvenuti tra aprile 2017 e novembre 2018.

L'inchiesta sarebbe partita da una segnalazione del garante dei detenuti del Comune di Torino Monica Gallo che, a sua volta, sarebbe venuta a conoscenza delle violenze dopo aver ricevuto una segnalazione di un detenuto durante un colloquio. L'accusa nei confronti dei sei agenti è, come detto, quella di aver commesso atti di violenza e tortura nei confronti dei detenuti; per questo il reato contestato è il 613bis, che punisce chiunque commetta atti di minaccia grave o di violenza fisica o psichica nei confronti di individui privati della loro libertà personale. Le pene previste per queste reato vanno dai 4 ai 10 anni.

L'indagine riguarderebbe anche altri individui, indagati a piede libero

L'attività di indagine riguarderebbe anche altre persone che, al momento, risulterebbero essere indagate ma a piede libero. Le indagini continuano con l'obiettivo di verificare ed, eventualmente, appurare altri atti di violenze. Per evitare di correre il rischio di inquinamento delle prove, stamattina sono scattate i provvedimenti. L'ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria.

Solo tre settimane fa si verificò un caso analogo, ma nel carcere di 'San Gimignano' di Siena. In questo caso gli agenti indagati sarebbero stati quindici, accusati di aver commesso "atti di violenza" nei confronti di un detenuto tunisino di 31 anni, per poi "lasciarlo svenuto a terra".

I fatti, denunciati da altri detenuti, sarebbero avvenuti l'11 ottobre del 2018 mentre era in corso il trasferimento del detenuto da una cella a un'altra. Anche a loro, così come avvenuto agli agenti arrestati oggi a Torino, è stato contestato il reato di tortura (introdotto poco più di due anni fa). Oltre a questo, agli agenti del carcere di 'San Gemigliano' erano stati contestati anche i reati di lesioni aggravate, minacce e di falso ideologico in quanto avrebbero tentato di insabbiare quanto accaduto. In questa indagine aveva collaborato anche la stessa polizia penitenziaria, come ha tenuto a sottolineare il ministero della Giustizia che aveva annunciato il via alle valutazioni disciplinari ritenute "doverose".