L'Istituto Nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma ha confermato il primo caso di Coronavirus in Abruzzo. Si tratta di un uomo di 50 anni che si trovava nella regione in vacanza. L'uomo è originario di Brugherio, una cittadina di oltre 30 mila abitanti nella provincia lombarda di Monza e Brianza. Il positivo era in villeggiatura presso Roseto degli Abruzzi.
Il 50enne si trova ora ricoverato a Teramo
La prima positività era arrivata nelle scorse ore, dopo che l'uomo era stato ricoverato all'ospedale di Pescara. L'uomo si trovava infatti in vacanza con i familiari quando ha avvertito dei sintomi che potevano essere riconducibili al coronavirus (come febbre alta e insufficienza respiratoria). Una volta ricoverato a Pescara, l'uomo è stato sottoposto al test che è risultato positivo. Tuttavia il protocollo prevede che l'ufficialità dei casi arrivi solo dopo la conferma anche dall'Istituto Spallanzani di Roma. Tale ufficialità, come già detto, è arrivata poche ore fa.
L'uomo al momento si trova ricoverato nel reparto malattie infettive dell'Ospedale Mazzini di Teramo. Per la famiglia sono scattate invece le procedure di quarantena che sono previste da protocollo in queste situazioni: ad oggi, fortunatamente, nessuno di loro presenta alcun sintomo. Il 50 enne, che lavora come impiegato di banca, viene definito in condizioni di media gravità ma respira autonomamente.
L'assessore regionale alla Salute dell'Abruzzo: 'Stiamo monitorando la situazione'
In seguito all'ufficialità del primo caso sono arrivate le dichiarazioni di Nicoletta Verì, Assessore alla Salute della Regione Abruzzo: "Stiamo monitorando l'emergenza in seguito all'ufficialità del primo caso positivo nella nostra regione.
Al momento non abbiamo individuato alcun altro contagio. Abbiamo individuato l'ospedale di Pescara come Centro di coordinamento regionale per le emergenze del coronavirus". A livello nazionale, intanto, il bilancio aggiornato alla sera di giovedì 27 febbraio parla di 650 contagiati e 17 persone decedute (tutti individui anziani o che presentavano malattie pregresse, come ha tenuto a specificare il Capo della Protezione Civile Borrelli). Ci sono però anche buone notizie: i guariti dall'inizio dell'emergenza sono infatti 45: quaranta guarigioni sono avvenute in Lombardia, la regione più colpita dal virus. Due guarigioni arrivano dalla Sicilia mentre altri tre pazienti guariti sono del Lazio. Delle oltre seicento persone positive, infine, poco meno di 250 sono quelle che hanno bisogno di assistenza medica nelle strutture ospedaliere: di queste, 56 sono in terapia intensiva.