In queste ultime settimane, il mondo del Ciclismo internazionale è concentrato sul Tour de France. La competizione, che oramai è giunta a pochi giorni al termine, vede il danese Jonas Vingegaard in testa nella classifica generale. A condizionare fortemente le tappe degli ultimi giorni, però, ci ha pensato il caldo.
Esattamente come in Italia, infatti, anche la Francia è attualmente alle prese con una forte ondata di alte temperature.
Jungels: 'Gare di altri sport sarebbero state annullate con questo caldo'
Il corridore lussemburghese classe 1992 Bob Jungels, tra i protagonisti di questa edizione del Tour de France, avendo vinto anche una tappa (la nona, dello scorso 10 luglio), ha voluto commentare la situazione meteorologica alla quale sono di fatto costretti a sottostare i ciclisti che stanno partecipando alla "Grande Boucle".
Ai microfoni del sito specialistico Cycling News, il corridore della squadra AG2R Citroën Team ha evidenziato come, nelle medesime condizioni, altre discipline sportive probabilmente avrebbero avuto un trattamento differente. In particolare, Jungels ha dichiarato che "gare di altri sport sarebbero state annullate con questo caldo".
Il ciclista, inoltre, ha sottolineato come il gruppo sia stato fortunato ad aver subito l'elevato caldo in una tappa "piatta", dunque non particolarmente complessa.
La stoccata di Bob Jungels: 'Il mondo del ciclismo impara solo se capita qualcosa di brutto'
Secondo Jungels, in sostanza, il caldo era tale da rischiare di compromettere anche la salute dei corridori stessi.
Per questo motivo, il ciclista ha affermato che, secondo lui, la tappa sarebbe potuta partire "un po' prima alla mattina", evitando così le ore più calde. Una soluzione del genere, come sottolineato dal corridore, avrebbe però condizionato la messa in onda dell'evento: "La trasmissione televisiva non sarebbe andata in onda in un orario di punta".
Da qui, la stoccata agli organizzatori del corridore lussemburghese: "Le decisioni, comunque, non spettano ai ciclisti. Noi abbiamo le nostre opinioni, ma in definitiva siamo solo delle pedine nel gioco".
Bob Jungels, infine, ha sottolineato come il mondo del ciclismo "impari solo se capita qualcosa di brutto", alludendo all'esistenza di interessi superiori a quelli dei ciclisti stessi: "Ci sono tante cose intorno al Tour di cui non abbiamo neanche idea".