È la prima volta che un pontefice interviene per l'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. Nella giornata del 15 febbraio, per la prima volta il Santo Padre ha preso la parola alla presenza del Promotore di Giustizia (il corrispondente italiano del Procuratore Generale), dei prelati uditori, degli officiali, degli avvocati e dei collaboratori dello stesso organo di giustizia.

Le parole che ha detto il Pontefice sono state di speranza, ma anche di rigore, riguardo l'applicazione della giustizia, guardando sempre con un occhio misericordioso la persona che è sottoposta a procedimento giudiziario: Il Vangelo è stato nel passato, come nel presente, con i suoi preziosi insegnamenti, la linea guida per lo svolgimento del lavoro del organo incaricato all'amministrazione dei procedimenti legali.

Il Papa ha invitato tutti i presenti ad instaurare la giustizia all'interno del Vaticano

Nel pensiero espresso da papa Bergoglio, il lavoro che le persone impiegate come prescelte nel contesto giudiziario è carico di responsabilità e alquanto prezioso.

Ha rivolto l'invito ad applicare la giustizia guardando con gli occhi di Gesù, senza arrivare alle tecniche giuridiche che comunque hanno avuto nel recente periodo una valenza necessaria, ma l'appello è rivolto anche ascoltare quello che il "cuore detta alle coscienze" di chiunque è impegnato in questo settore delicato, non disdegnando di estirpare, per quanto è possibile, la "zizzania che abita nell'animo di ogni essere umano". È importante questo passaggio pronunciato dal Santo Padre, perché altrimenti "senza avere la coscienza di esaminare ogni singolo caso non tenendo contro degli insegnamenti evangelici, nessun ordinamento giuridico si può salvare dalla rovina". Come ha detto il capo della chiesa cattolica, l'applicazione delle legge da sola non basta, ma è accompagnata sempre dalle virtù come la prudenza, la fortezza e la temperanza, per una inevitabile relazione di coloro che "hanno fame e sete di giustizia".

Quest'ultime citate sono state le vittime, sono state delle persone sofferenti, in preda ad angosce e tribolazioni di ogni genere. Per cui l'operatore del tribunale è invitato ad avere l'accortezza di comprendere con delicatezza le cause dell'errore e la fragilità di chi ha violato le regole del vivere civile.

La modernizzazione del sistema giudiziario della Santa Sede

Il Santo Padre ha ricordato ai presenti che il sistema giudiziario della Santa Sede nell'ultimo decennio ha subito delle significative riforme, modifiche che sono scaturite dalla necessità che il Vaticano ha riflettuto per poi rispettare gli impegni internazionali assunti dalla diplomazia vaticana. Sono impegni che hanno riguardato dei settori importanti come il rispetto della persona umana, "sempre più minacciata nella dignità personale", ma anche dei gruppi sociali e civili, che sono state "vittime di nuove e odiose forme di illegalità".

Per questo è stato sottolineato sempre dal Papa, l'impegno a perseguire con mano ferma la lotta contro i reati di natura finanziaria in modo da mettere in atto dei criteri di controllo sempre più efficaci. Anche perché le coscienze dei fedeli "sono turbate da situazioni che coinvolgono le stesse istituzioni presenti" nello stato più piccolo del mondo. Bergoglio ha esortato, dunque, a continuare nel consolidamento del sistema giudiziario, avviando anche delle nuove forme di collaborazione di cooperazione tra gli organi inquirenti e investigativi nel pieno rispetto delle norme e della prassi del diritto internazionale. Ed ha fatto una particolare menzione all'opera preziosa che ha svolto la Gendarmeria Vaticana in sinergia con il lavoro del Promotore di Giustizia. In conclusione, il Pontefice ha ribadito che per arrivare a risultati importanti, la necessità di avere a disposizione delle regole chiare e di leggi scritte in modo eccelso, ma anche di persone rette e giuste per percorrere delle vie nuove di attuazione delle norme giuridiche per la pèromozione della dignità umana, della libertà e della pace tra i popoli.

I ringraziamenti del Promotore di Giustizia

Il Promotore di Giustizia, Gian Piero Milano, ha ringraziato Papa Francesco per le parole che ha usato per descrivere il senso di responsabilità che i giudici presenti nel tribunale del Vaticano sono stati chiamati a dare per ristabilire le condizioni generali di pace e di giustizia, che ha richiesto dei provvedimenti concordati e delle politiche condivise a livello internazionale. Poi ha ringraziato per il lavoro svolto dal Presidente del Tribunale professore Giuseppe Della Torre che è stato in carica per 30 anni, sostituito attualmente dal dottor Giuseppe Pignatone.