Nel tardo pomeriggio del 4 agosto, a Beirut, due violente esplosioni, avvenute nella zona del porto della capitale libanese, hanno devastato la città. Il bilancio provvisorio del Ministero della Sanità è di almeno 100 vittime e 4000 feriti, tra cui anche un militare italiano, non in gravi condizioni. Sono inoltre circa 300.000 gli sfollati, la cui abitazione è stata fortemente danneggiata.

Beirut, l'esplosione ricorda la bomba atomica di Hiroshima

I testimoni sconvolti, e coloro che hanno visionato i filmati in rete, paragonano la nube innalzatasi a un fungo atomico. Lo stesso presidente libanese Marwan Abboud, con gli occhi lucidi, dichiara che il disastro "ricorda Hiroshima". La deflagrazione, potentissima, è stata avvertita fino a Cipro. Inoltre, numerose persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie.

Le cause dell'esplosione

Sulle dinamiche degli eventi regna ancora l'incertezza. Le intelligence occidentali, in un primo momento, avrebbero ipotizzato il coinvolgimento di Hezbollah: l'esplosione sarebbe partita da un deposito chimico delle milizie sciite filo-israeliane, i miliziani hanno però prontamente smentito.

Il ministro dell'interno libanese, Mohamed Fehmi, ha dichiarato che la causa scatenante potrebbe essere un incendio scatenatosi in un deposito di nitrato d'ammonio, il che spiegherebbe la presenza di una nube tossica sulla città. Il nitrato d'ammonio è un composto chimico utilizzabile sia come fertilizzante, sia come esplosivo: per questo, le autorità stanno ancora indagando sull'origine dell'esplosione, per escludere che si tratti di un attentato. Ad ogni modo, il governo libanese dichiara che i responsabili verranno identificati e puniti. Quel che è certo è che il nitrato d'ammonio, in forma volatile, è estremamente tossico: le ripercussioni dell'aria inquinata sulla popolazione potrebbero essere ingenti.

Le immagini di Beirut in ginocchio dopo l'esplosione

Le immagini condivise sulla rete mondiale, in tempo reale, mostrano una Beirut devastata. Una nave civile italiana, inoltre, è rimasta distrutta nell'esplosione: Al Jazeera ha intervistato il proprietario, Vincenzo Orlandini, 69 anni, che dichiara di essere stato sbalzato via dallo spostamento d'aria. Proseguono, nel mentre, le ricerche dei dispersi sotto le macerie, compito reso difficile dall'assenza dell'elettricità nella capitale.

L'Italia esprime solidarietà a Beirut

L'Italia ha espresso solidarietà al Libano e ai parenti delle vittime: tra gli altri, spiccano le parole del Premier Giuseppe Conte: "Le terribili immagini che arrivano da Beirut descrivono solo in parte il dolore che sta vivendo il popolo libanese. L'Italia farà tutto quel che le è possibile per sostenerlo. Con @ItalyMFA e @MinisteroDifesa stiamo monitorando la situazione dei nostri connazionali", ha twittato il Primo Ministro Italiano.