Beppe Grillo è di sicuro un personaggio abituato a ritrovarsi nell'occhio del ciclone, e anche nell'ultimo caso da lui sollevato non si è smentito. La nuova provocazione lanciata dal volto simbolo del Movimento Cinque Stelle, infatti, è quella di abolire il diritto di voto agli Over 65.

La motivazione? Secondo il fondatore del M5S gli interessi degli anziani contrasterebbero troppo con quelli delle nuove generazioni, e sarebbero quindi deleteri per queste ultime. Dunque, perché non dare la priorità ai giovani piuttosto che alle persone mature che si ritiene abbiano più esperienza e lungimiranza?

Grillo ritiene ingiusto che il futuro debba essere modellato da individui che certamente non potranno viverlo.

In altre parole, sarebbe il caso di dare maggiori opportunità di scegliere il destino del nostro Paese a quelle generazioni che negli anni a venire certamente lo abiteranno, piuttosto che lasciarle nelle mani di chi tra un paio di decenni non ci sarà più.

Grillo: 'Gli anziani non amano il progresso'

Il comico genovese ha esposto il suo punto di vista - come di consueto - in un lungo post sul suo blog, inserendosi nel recente dibattito sull'eventualità di abbassare il limite di età per accedere alle urne. Enrico Letta, infatti, ha proposto di portarlo da 18 a 16 anni. Beppe Grillo è solo parzialmente d'accordo: l'Italia è una realtà che presenta un numero sempre maggiore di persone anziane, dunque un mero abbassamento dell'età adatta al voto andrebbe a collidere con gli interessi tra più e meno giovani.

Una problematica che, senza dubbio, è rilevante. Inoltre, il fondatore del Movimento Cinque Stelle ha fatto notare che il nuovo governo su questo punto è piuttosto "indietro": lui, infatti, da diversi anni sta proponendo di consentire anche ai sedicenni di recarsi a votare.

Il suo intervento non è stato solo un mero tentativo di infiammare le discussioni, infatti ha citato le teorie di Philippe Van Parijs e gli scritti di di Douglas J.

Stewart. In sostanza, Grillo sostiene che una persona anziana abbia meno interesse per le questioni che riguardano un futuro che non vedrà, e di conseguenza tenda a preoccuparsene meno. Lo dimostra l'ostentato disinteresse verso l'emergenza climatica che minaccia di distruggere l'intero ecosistema in una manciata di decenni.

Inoltre, per antonomasia, l'anziano tende ad essere meno incline al progresso, da cui la reticenza verso l'approvazione di leggi per il matrimonio omosessuale, l'eutanasia e la legalizzazione delle droghe leggere. Secondo il 71enne genovese, queste riflessioni sono confermate dai recenti risultati elettorali che hanno riportato in auge partiti ed esponenti della destra conservatrice: l'esempio-chiave è l'elezione di Donald Trump in America.

In conclusione, l'elettore tende a votare per interesse personale e non per il bene comune. Dunque, siccome la priorità di una persona matura non può essere quella di puntare ad avere un mondo migliore per chi ci sarà dopo di lei, per Beppe Grillo sarebbe il caso di lasciare le sorti del Paese e del mondo in mano ai giovani, che di strada da percorrere ne hanno ancora tanta, e dovrebbero avere tutto l'interesse a preservarla.