Andrea Crisanti preoccupato dalla diffusione delle varianti del Coronavirus in Italia. Il professore di Microbiologia dell’Università di Padova è ospite di Agorà nella giornata del 9 marzo. La conduttrice del talk show di Rai 3, Luisella Costamagna, gli domanda la sua opinione sull’ultimo Dpcm varato dal governo Draghi e sulle nuove restrizioni che potrebbero essere decise nelle prossime ore da Palazzo Chigi dopo un nuovo consulto con il Comitato tecnico scientifico.
Per Crisanti sarebbe “improponibile” un ennesimo lockdown, e anche la vaccinazione rischia di rivelarsi insufficiente, se prima non viene varato un “piano nazionale finanziato per il monitoraggio delle varianti”. Secondo il medico bisogna assolutamente proteggersi dalle “infezioni di ritorno”.
Andrea Crisanti: ‘Minaccia di queste varianti potenzialmente resistenti al vaccino’
Andrea Crisanti riflette sul fatto che “l’agenda quest’anno l’ha dettata il virus”. E quindi, aggiunge, “indipendentemente dai governi ogni vita conta e le misure a disposizione sono poche” per contrastare la diffusione del coronavirus.
Si tratta ovviamente del distanziamento sociale, delle restrizioni adottate a livello politico, oltre a “questa arma formidabile del vaccino”. Purtroppo però, precisa Crisanti, “la novità è la variante inglese che ha una capacità di trasmissione estremamente elevata. E, inoltre, è sempre presente “la minaccia di queste varianti potenzialmente resistenti al vaccino”.
Crisanti: ‘Non si può vaccinare con elevata trasmissione del virus’
Crisanti ricorda di aver già detto in un recente passato che non si può procedere alla vaccinazione “mentre c’è un’elevata trasmissione” del virus, perché in questo modo si rischia di favorire “l’emergenza di varianti resistenti”. In questo senso, il medico giudica positivamente il Dpcm appena varato dal governo Draghi, ma anche il “provvedimento che oggi sta sul tavolo del Cts” che va “sicuramente nella direzione giusta", ovvero “cercare di spegnere la trasmissione e di vaccinare più persone possibile”.
Solo lockdown e vaccini insufficienti
La conduttrice di Agorà gli domanda se sia anche lui d’accordo con la possibilità di fare un nuovo lockdown nei fine settimana, oppure di anticipare l’orario del coprifuoco serale, visto che ha dichiarato nelle ultime ore che il lockdown sarebbe “improponibile perché sfinirebbe la popolazione”. Crisanti allora precisa che, a suo modo di vedere, “è improponibile un lockdown se poi se ne ripropone un terzo o un quarto”. La sua opinione, invece, è che sia necessario “un piano chiaro e preciso che sia l’ultimo, e per fare sì che sia l’ultimo non basta solo il lockdown e purtroppo nemmeno i vaccini, ma serve un piano nazionale finanziato per il monitoraggio delle varianti e serve potenziare il sistema di sorveglianza con i tamponi”. Crisanti avverte infatti che “tra poco, tra 6-7 mesi, supponiamo che siamo tutti vaccinati, il resto del mondo non è vaccinato e dobbiamo proteggerci dalle infezioni di rientro”.