I funerali di Giuseppe De Donno, l'ex primario morto suicida martedì 27 luglio, si terranno lunedì 2 agosto nella Basilica di Sant'Andrea a Mantova.

La sua bara è stata esposta nella sala consiliare del Municipio di Curtatone, il paese in cui De Donno risiedeva e aveva iniziato a esercitare la sua professione di medico di base dopo le dimissioni da primario.

Dopo il decesso del professore, molti no-vax hanno diffuso ipotesi complottiste sul web, ma in queste ore la famiglia di Giuseppe De Donno ha preso le distanze dalle strumentalizzazioni degli ultimi giorni, chiedendo rispetto.

I funerali di De Donno si svolgeranno a Mantova

La morte di Giuseppe De Donno ha scosso i colleghi e i tanti pazienti che lo conoscevano per la passione con cui svolgeva il suo lavoro di medico e chi vorrà potrà dargli l'estremo saluto alla Basilica di Sant'Andrea di Mantova lunedì 2 agosto.

La bara dello stimato medico è esposta al Municipio del suo paese, Curtatone, dove esercitava la sua professione di medico di base e dove ha deciso di togliersi la vita martedì 27 luglio.

Sul decesso dell'ex primario di Pneumologia dell'ospedale Poma è stata aperta un'inchiesta per istigazione al suicidio. Giuseppe De Donno non ha lasciato alcun biglietto e sul suo corpo è stata effettuata l'autopsia, di cui si attendono i risultati che arriveranno tra circa 90 giorni.

La Procura non ha rilevato particolari anomalie sulla causa del decesso del dottor De Donno, per questo ha deciso di restituire la salma ai suoi famigliari per i funerali.

Poco dopo la morte del medico, sul web si sono susseguite diverse ipotesi complottiste, utilizzate anche nelle piazze dai movimenti di "no vax" e "no green pass". Tesi smentite anche dal collega Fabrizio Pregliasco, il quale ha dichiarato che De Donno era assolutamente a favore del vaccino.

Il medico aveva lavorato a una cura anti-Covid in una prima fase della pandemia, che prevedeva l'utilizzo del plasma autoimmune, ma la terapia è stata poi scartata dalla comunità scientifica, perché non si era dimostrata una chiara efficacia terapeutica.

La presa di posizione della famiglia

La famiglia De Donno ha voluto prendere chiaramente le distanze da alcune affermazioni circolate negli ultimi giorni.

Una lettera firmata da "tutti i suoi cari", è stata diffusa da una cugina del medico su Facebook, e ha sottolineato la totale dedizione di De Donno nei confronti della sua professione e della scienza che non aveva mai rinnegato.

"Chi lo conosce realmente sa che nulla di ciò che in questi giorni tristi stiamo leggendo lo rappresentano", si legge nel lungo messaggio: "Il silenzio sarebbe la più grande forma di rispetto e di amore per lui e tutti i suoi cari".

Ringraziando per l'affetto ricevuto, la famiglia De Donno ha, ancora una volta, ricordato che ci sono situazioni private che "non possono e non devono essere strumentalizzate".