Oggi, 31 luglio, in Africa si celebra la Giornata della Donna, in cui si celebra la memoria di chi ha combattuto per la liberazione e i propri diritti. Quella di oggi è una data simbolo che può diventare il punto di partenza per una riflessione sulla condizione femminile nella società africana. In Africa infatti la donna non gode di una vera emancipazione: sono pochissime le donne manager, le lavoratrici (solo il 55% delle donne in età adulta ha infatti un'occupazione, contro il 77% per gli uomini), così come sono esigue le donne presenti in parlamento.
Inoltre l'Africa è un territorio dove ancora persistono le mutilazioni genitali, accompagnate da fenomeni come le spose bambine o la poligamia. Le donne sono dunque ben lontane dall'essere tutelate, nonostante spesso rappresentino il motore della società.
Ellen Sirleaf: la voce delle donne in politica
La pandemia da covid-19 ha segnato un punto di non ritorno per le donne africane, che hanno combattuto per far emergere la propria voce nella lotta al virus e per avere il diritto di controbattere alle scelte economiche e politiche del paese. Ellen Johnson Sirleaf, politica e imprenditrice liberiana e Presidente della Libia dal 2006 al 2018, nel suo articolo Opinion: African women are leading the fight against covid-19 ha infatti narrato quanta importanza abbiano avuto le donne africane nel contenere l'impatto della crisi pandemica.
All'inizio del 2020 infatti la Sirleaf e altre 14 donne (provenienti da paesi africani) hanno indetto una riunione per stabilire un piano d'azione per la lotta al covid-19 (che si stava già facendo strada in Europa) con lo scopo di tutelare le proprie comunità e la stessa Sirleaf è stata successivamente nominata dall'OMS co-presidente di un gruppo di esperti per la preparazione e la risposta alla pandemia.
Importantissimo anche il lavoro svolto dalle giornaliste della squadra WanaData Africa, che hanno lottato per rendere la loro voce inclusiva nelle operazioni di contrasto al virus, fino a diventare parte del Code for Africa (iniziativa di data journalism).
Faotumata Diawara: i diritti in musica
Fatoumata Diawara è una delle voci più belle ed eclettiche dell'attuale panorama artistico africano, ma anche una donna che usa la sua arte per porre in primo piano problematiche sociali.
"Voglio usare la mia voce per chi non ce l'ha. Soprattutto per donne e bambini - ha infatti spesso argomentato la cantante durante le interviste - vorrei vedere più donne leader nel loro settore". Fatoumata si impegna infatti in maniera costante nel porre sotto i riflettori la difficile condizione delle donne del suo paese, ancora soggette a terribili pratiche come l'infibulazione e spesso costrette a sposare uomini che non amano o a essere vittime di un sistema matrimoniale che non le valorizza e tutela abbastanza.
Investire nell'empowerment delle donne significa dunque creare (soprattutto in un paese come l'Africa) le condizioni essenziali per il raggiungimento della giustizia sociale, ma anche offrire un valido contributo allo sviluppo delle comunità e un'opportunità alla crescita economica del paese. Le donne africane meritano che le loro lotte vengano riconosciute e le loro voci ascoltate, nel tentativo di raggiungere una vera e propria emancipazione in un futuro non troppo lontano.