Mentre Manuel Bortuzzo continua ignaro la sua avventura al Grande Fratello Vip, i due giovani di Aprilia condannati per avergli sparato la notte del 3 febbraio 2019 potrebbero usufruire di un ulteriore sconto di pena, che sarebbe il terzo di seguito.

Daniel Bazzano, 26 anni, e il 27enne Lorenzo Marinelli sono rei confessi dell’aggressione compiuta ai danni della giovane promessa del nuoto, all’epoca 19enne, che finì a terra paralizzato in seguito a un colpo esploso alla schiena.

I due, già noti alle forze dell’ordine perché accusati di rapina e spaccio, quella notte avevano compiuto uno scambio di persona nella loro spedizione punitiva, confondendo Manuel, che si trovava lì per caso, con un altro ragazzo coinvolto in una rissa scoppiata al di fuori di un pub nella periferia di Roma. Nelle ultime ore la Cassazione ha accolto un nuovo ricorso degli avvocati dei giovani, che puntano a smontare l’aggravante di premeditazione del delitto.

Il ricorso degli avvocati dei due aggressori di Manuel

L’aggravante sarà dibattuta nel corso un processo di appello bis, secondo quanto stabilito dai giudici della Cassazione, dopo cinque ore di camera di consiglio.

Se dovesse venire meno la premeditazione, la pena di 14 anni e otto mesi che gli aggressori di Manuel stanno scontando, dovrebbe essere ulteriormente ridotta. I due hanno già ottenuto il taglio di un terzo della pena dovuta, come conseguenza dell’aver scelto il rito abbreviato. Nel processo di primo grado, terminato il 9 ottobre 2019, sono stati condannati a 16 anni di carcere; tuttavia in Appello c'è stata un'altra riduzione perché i giudici hanno assolto i malviventi dall’accusa di aver tentato di uccidere l’allora fidanzata del nuotatore, Martina Rossi, anche lei presente al momento della sparatoria.

L'aggressione a Manuel Bortuzzo

La coppia si era fermata davanti a un distributore automatico a pochi passi dal luogo della rissa, per acquistare un pacchetto di sigarette.

La giovane era riuscita a schivare i colpi che avevano ferito Manuel al petto, perforandogli un polmone e danneggiando una vertebra. A causa di una lesione al midollo l’atleta non ha più potuto camminare e ha dovuto rinunciare ai suoi sogni di gareggiare come nuotatore professionista, con l’obiettivo di qualificarsi alle Olimpiadi per rappresentare l’Italia. Comunque, anche dopo la sua brutta esperienza – raccontata nel suo libro “Rinascere, l'anno in cui ho ricominciato a vincere”, edito da Rizzoli – l’atleta ha continuato ad allenarsi: dalla sua storia è stato tratto anche un film diretto da Umberto Marino.

Il padre di Manuel si dice fiducioso nella giustizia

Franco Bortuzzo, padre di Manuel, ha spiegato di non voler commentare questo nuovo capitolo della vicenda che ha coinvolto l’ex nuotatore: “Abbiamo fiducia nella giustizia", si è limitato a dire.

La decisione della Prima sezione penale della Cassazione, con il rinvio alla Corte di Appello di Roma, potrebbe portare a un’ennesima limatura delle condanne. L'appello bis dovrà valutare esclusivamente se sussista la premeditazione in precedenza addebitata a Marinelli, che avrebbe esploso i colpi di pistola, e a Bazzano, che guidava lo scooter al momento della sparatoria. Tra circa un mese saranno pubblicate le motivazioni del verdetto della Suprema Corte: anche il Procuratore generale, nella sua requisitoria, aveva espresso dei dubbi sulla configurabilità dell'aggravante in questo caso.