È durata poche ore la caccia al responsabile del delitto della motosega di Milano: nella serata di lunedì 6 dicembre un anziano di 82 anni, Pierantonio Secondi è stato barbaramente ucciso nel proprio appartamento in via Giulio Romano, a pochi passi da Porta Romana. L’assassino ha lasciato varie tracce sulla scena del crimine, facilitando il lavoro dei carabinieri, coordinati dal pm Elio Ramondini, che lo hanno individuato rapidamente. Si tratterebbe di un 35enne di origini rumene, sposato e padre di famiglia. L’uomo è stato fermato a Melegnano, nella farmacia dove fa il magazziniere: sarebbe entrato nella casa della vittima utilizzando la motosega, per poi ferire l’anziano con l’utensile e finirlo con due coltellate al collo.

I due avrebbero avuto in passato una relazione sentimentale.

La ricostruzione del delitto: l’assassino ha usato la motosega per entrare in casa della vittima

Secondo gli inquirenti, il delitto sarebbe stato compiuto in pochi minuti. Lunedì sera l’assassino sarebbe entrato nel palazzo in via Giulio Romano utilizzando l’ingresso adiacente di un altro condominio; quindi sarebbe salito fino all’appartamento dell’anziano. Il killer aveva con sé un trolley che custodiva un’accetta e una motosega: con quest’ultima si sarebbe aperto un varco nella porta d’ingresso dell’abitazione. Il padrone di casa, resosi conto di quello che stava accadendo, avrebbe tentato di reagire utilizzando uno spray urticante.

Tuttavia l’assassino l’avrebbe colpito alla mano con la motosega, prima di infierire sul pensionato con due coltelli da cucina, ferendolo mortalmente con dei colpi al collo. Le indagini condotte dai carabinieri si sono subito indirizzate sul 35enne romeno che nei mesi scorsi era stato denunciato dall’82enne per stalking.

Il delitto della motosega avrebbe un movente passionale

Tra l’assassino e la vittima ci sarebbe stato un legame affettivo: la relazione sarebbe iniziata circa un anno fa, per poi essere troncata l’estate scorsa, anche in seguito a una serie di minacce e di atti persecutori nei confronti del pensionato. In particolare, dopo aver subito una rapina con aggressione fisica che gli era costata 21 giorni di prognosi, lo scorso 26 agosto l'anziano aveva denunciato l’ex compagno, nei confronti del quale era stato emesso un provvedimento che gli impediva di avvicinarsi alla vittima, notificato il 13 ottobre.

Poco prima del delitto il giudice aveva emesso un nuovo atto che avrebbe vietato al 35enne di avvicinarsi anche alla sorella e a un amico del suo ex, minacciati in passato perché avrebbero spinto l’82enne a interrompere il rapporto. I carabinieri avevano cercato di mettersi in contatto con il rumeno per notificargli la nuova disposizione, ma l’uomo non avrebbe risposto al telefono cellulare, poi ritrovato nella sua giacca, abbandonata nell’appartamento della vittima.

Dopo aver ucciso l’anziano con la motosega e i coltelli, l’assassino ha lasciato delle mail che spiegavano il suo gesto

L’assassino ha lasciato diversi effetti personali sulla scena del crimine, che hanno permesso agli inquirenti di risalire rapidamente alla sua identità.

Inoltre diversi testimoni l’avrebbero visto scappare dal condominio di via Giulio Romano: questa fuga sarebbe stata ripresa anche dalle telecamere di sorveglianza presenti del palazzo. Infine l’assassino ha voluto lasciare nella portineria dell’edificio alcuni fogli sui quali erano stampate delle mail che spiegavano i motivi del suo gesto. Ad allertare le forze dell’ordine sarebbero stati alcuni vicini di casa della vittima, che inizialmente avevano pensato che qualche ladro si fosse introdotto nel condominio per svaligiare un appartamento. I primi carabinieri giunti sul posto si sono trovati davanti a un principio d’incendio, probabilmente dovuto alle scintille provocate dalla motosega utilizzata dall’assassino.