A San Donà di Piave (Venezia) un giovane giocatore della squadra di rugby locale è morto a seguito di un malore. Il ragazzo aveva 15 anni e studiava in una scuola di Treviso. Ha avuto un forte mal di testa la settimana scorsa e, dopo essere stato al pronto soccorso era stato dimesso poche ore dopo, ma in seguito le sue condizioni sono peggiorate, fino al decesso.

Muore giovane rugbista di San Donà di Piave

Il giovane rugbista si è sentito male per la prima volta la settimana scorsa. Aveva accusato in piena notte un forte mal di testa e si era recato in ospedale insieme ai genitori. Dopo la tac, dall'esito negativo, il ragazzo era tornato a casa, pur avendo qualche valore anomalo nel sangue. Il giorno seguente però è svenuto ed è stato portato all'ospedale di Padova. Qui era stato sottoposto a un intervento chirurgico alla testa, che non è però statu sufficiente a salvarlo.

A dare la notizia della morte è stata la società sportiva in cui militava, il Rugby San Donà, con un post pubblicato su Facebook.

Sono ore di dolore in tutta la comunità della cittadina veneta per un ragazzo molto stimato sia a scuola che dai suoi compagni di squadra. Intanto la madre del giovane chiede rispetto dopo i commenti ingiuriosi apparsi sui social nelle ultime ore.

Le possibili cause del decesso

Questa notizia di cronaca colpisce profondamente la comunità di San Donà di Piave, la squadra di rugby e i compagni della scuola edile di Treviso che il giovane frequentava. Il rugbista era nella squadra under 17 e aveva giocato il suo ultimo incontro lo scorso 11 dicembre. Secondo quanto emerge della cronaca locale il rugbista era sano e non aveva malattie o patologie ed essendo uno sportivo era sempre sottoposto a controlli medici periodici.

Le cause del decesso sarebbero da ricondurre a una trombosi cerebrale, comunque nei prossimi giorni l'autopsia darà maggiore chiarezza sulle cause del decesso. I funerali probabilmente saranno dopo Natale. La famiglia spiega che ha voluto donare gli organi del ragazzo.

La madre risponde agli insulti sui social dei No-Vax

Intanto la madre del ragazzo chiede rispetto per la famiglia. Sui social infatti sono stati pubblicati alcuni commenti da parte di alcuni no-vax. Molti di questi legavano la morte del giovane alla terza dose di vaccino anti-Covid, necessaria per poter giocare a livello agonistico a rugby, ipotesi prive di alcun fondamento scientifico e che hanno scaturito la risposta della madre che ha affermato: "Chiediamo si metta un freno ai commenti online siamo sommersi da messaggi poco rispettosi da parte di alcuni no-vax: speriamo possano sostenerci evitando di complicare una situazione già difficile”.