Andrea Prospero è stato "incoraggiato" a suicidarsi: è questa la prima delicata risultanza emersa a proposito dello studente 19enne originario di Lanciano trovato morto in un b&b di Perugia il 29 gennaio scorso.
Le indagini sulla vicenda, coordinate dal procuratore capo di Perugia Raffaele Cantone, sarebbero giunte ad individuare il ragazzo identificato come l''istigatore' del gesto, un 18enne finito ai domiciliari con cui la vittima avrebbe instaurato un rapporto virtuale e che farebbe parte "di un contesto familiare assolutamente normale".
A lui Prospero avrebbe confidato le ansie e le paure legate all'ambiente universitario, che frequentava nella città umbra, e sempre lui l'avrebbe convinto ad assumere delle sostanze oppiacee che non gli avrebbero arrecato danno. Anzi, "gli avrebbero procurato piacere".
Le chat si consumavano prevalentemente su Telegram e sempre sull'app di messaggistica la vittima ha cercato il modo per reperire i farmaci necessari: a risultargli fatale l'ingente quantità di benzodiazepine e ossicodone ingerite insieme ad un'elevata quantità di vino.
Risulta indagato anche l'individuo che ha spedito i farmaci incriminati alla vittima.
La chat prima di togliersi la vita
Gli inquirenti stanno ricostruendo tutte le chat tra la vittima e il suo istigatore: in quella risalente al 24 gennaio, il 18enne lo supportava ad ingerire i farmaci e una volta saputo che Prospero aveva assunto le sostanze di cui parlavano non ha allertato i soccorsi mettendo per converso in atto tutta una serie di pratiche atte a non farsi identificare.
Anche per questo le indagini sono risultate molto complesse, alla fine però gli inquirenti sono riusciti a risalire all’indirizzo Ip del giovane arrestato che risulta incensurato: "Due persone che non si erano mai conosciute personalmente hanno iniziato a parlare dei loro problemi e uno di questi due è riuscito sostanzialmente a convincere l'altro a fare un gesto estremo” ha dichiarato Raffaele Cantone.
Nella stanza della vittima sono stati rinvenuti cinque cellulari e 60 sim oltre a tre carte di credito non intestate a suo nome: "Un’indagine complicata - ha spiegato ancora Cantone - tutta fatta utilizzando i dati presenti sui cellulari e gli apparati informatici. Solo il primo tassello. L’indagine deve infatti continuare per comprendere poi tutta una serie di questioni che riguardano la presenza delle sim e di più cellulari. E soprattutto perché c’era l’utilizzo di questo appartamento da parte di un ragazzo che non sembrava non averne ragioni" ha aggiunto sempre Cantone.
I medicinali reperiti in rete
Cantone ha inoltre confermato che un secondo giovane sarebbe indagato per aver venduto alla vittima il mix di medicinali che gli è stato fatale.
L’abitazione dell'individuo, situata ad Afragola, è stata perquisita nelle scorse ore dalle forze dell’ordine che avrebbero sequestrato due telefoni cellulari e 10mila euro in contanti.
Si ritiene dunque che sia stato lui a spedire a Prospero i farmaci, pur ignorando l’uso che il ragazzo ne volesse fare.
Il messaggio della Regione Umbria
Alla notizia del ritrovamento del corpo di Andrea Prospero, la Regione Umbria aveva diffuso un lungo comunicato per esprimere il proprio cordoglio: "Questo tragico epilogo ci lascia sgomenti e infinitamente addolorati. Subito dopo la sua scomparsa abbiamo attivato, su istanza del prefetto di Perugia Armando Gradone, tutta la protezione civile regionale, insieme alle altre forze dell’ordine e di polizia, nelle indagini in tutta la città.
Sei giorni di ricerche senza sosta con tutti i mezzi, compresi droni e unità cinofile. Oggi sprofondiamo tutti nel dolore perché Andrea era un nostro figlio, un nostro fratello, e non possiamo immaginare quanto abbia sofferto. Possiamo solo agire, da subito con più vigore e forza, per stare vicini ai nostri ragazzi di cui troppo spesso non riusciamo a percepire la profonda sofferenza e solitudine".