La Procura di Perugia ha disposto l’autopsia sul corpo di Andrea Prospero, lo studente universitario diciannovenne originario di Lanciano e trovato morto il 29 gennaio in un appartamento del centro cittadino. L’esame, accompagnato da analisi tossicologiche, mira a chiarire le cause del decesso dello studente di Informatica, scomparso il 24 gennaio dopo essere uscito dallo studentato di via Bontempi. Il ritrovamento è avvenuto in un monolocale affittato brevemente dal giovane, dove i soccorritori hanno rinvenuto il corpo in una posizione innaturale, senza segni di violenza.

Accanto al corpo trovati dei farmaci

L’autopsia su Andrea Prospero rappresenta il passo decisivo per comprendere le dinamiche della sua morte. Nel monolocale di via Del Prospetto, oltre al corpo senza traumi evidenti, sono stati sequestrati diversi farmaci e tre telefoni cellulari, ora al centro delle indagini. Gli inquirenti escludono l’ipotesi omicida, puntando invece su un malore improvviso o un possibile gesto estremo. L’assenza di messaggi o segni di effrazione rafforza l’incertezza sulle circostanze, rendendo gli esami tossicologici cruciali per stabilire se i farmaci ritrovati siano collegati al decesso.

Il ritrovamento di Andrea Prospero è avvenuto dopo giorni di ricerche. Il gestore dell’appartamento, insospettito dal mancato pagamento dell’affitto e dalla notizia della scomparsa, ha allertato la polizia.

Gli agenti, coadiuvati dai Vigili del Fuoco, hanno effettuato l’accesso trovando il giovane privo di vita. Sul posto sono intervenuti il procuratore capo Raffaele Cantone e il sostituto Giuseppe Petrazzini, a supervisionare i rilievi della scientifica.

Il ritrovamento e il ruolo chiave delle telecamere

Andrea Prospero era stato visto l’ultima volta alle 10:53 del 24 gennaio dalle telecamere dello studentato Don Elio, dove risiedeva da mesi.

Nonostante le ricerche si fossero concentrate nella zona di Monteluce – area in cui il cellulare aveva agganciato una cella – il corpo è stato trovato a soli 150 metri dall’ostello, nell’appartamento privato che aveva affittato da pochi giorni. La discrepanza tra i dati telefonici e la posizione effettiva ha complicato le operazioni, protratte per sei giorni con l’impiego di droni, unità cinofile e volontari della protezione civile.

La scelta di Andrea Prospero di trasferirsi temporaneamente in un monolocale rimane un dettaglio enigmatico, così come la presenza dei tre dispositivi cellulari. Gli investigatori stanno verificando le sue ultime attività digitali e i contatti precedenti alla scomparsa, per ricostruire possibili motivazioni personali o accademiche alla base di un eventuale gesto volontario.

Il cordoglio: 'Andrea era un figlio di tutta l’Umbria'

Il fatto di cronaca ha scosso la comunità umbra e accademica. La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha espresso “sgomento e dolore infinito”, ricordando l’impegno profuso nelle ricerche: “Abbiamo mobilitato ogni risorsa, dalla protezione civile alle forze dell’ordine, purtroppo senza esito positivo.

Stringiamoci alla famiglia, ai genitori, alla sorella Anna e al fratello”. Anche la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha sottolineato la vicinanza della città: “Non avremmo mai voluto ricevere questa notizia. Restiamo al fianco dei familiari in attesa di verità”.

Il dolore travalica i confini istituzionali, toccando da vicino la comunità studentesca che aveva accolto Andrea Prospero. La sua morte riaccende il dibattito sul disagio giovanile e sulla necessità di reti di supporto più efficaci, tema sollevato dalla stessa Proietti: “Dobbiamo ascoltare meglio i nostri ragazzi, spesso invisibili nella loro sofferenza”.