Nella giornata del 12 marzo, una vasta operazione della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, insieme alla Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia e con il supporto di altre squadre mobili, ha portato all'esecuzione di 19 perquisizioni nelle province di Reggio Emilia, Parma e Crotone. Contestualmente, sono state eseguite cinque misure cautelari in carcere per il reato di associazione mafiosa, connesso a numerosi crimini, tra cui estorsioni e frodi fiscali. L'operazione, denominata “Ten”, ha portato alla luce l'esistenza di un potente sodalizio criminale legato alla 'ndrangheta emiliana, con ramificazioni radicate nella regione.

Operazione mirata contro la ‘ndrangheta emiliana

L’indagine “Ten” ha avuto come obiettivo principale il clan ‘ndranghetista operante in Emilia-Romagna, noto come gruppo Arabia. Il sodalizio, che aveva consolidato la propria influenza principalmente a Reggio Emilia, era coinvolto in numerose attività illecite, tra cui estorsioni, truffe e traffico di beni rubati. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna e dal G.I.P. Alberto Ziroldi, hanno rivelato che il gruppo criminale disponeva di un arsenale di armi e ricorreva a pratiche violente per imporre il proprio controllo sulle attività economiche locali, sfruttando metodi intimidatori di stampo mafioso. L'operazione ha evidenziato l'elevata pericolosità del clan, portando al sequestro di armi e all’individuazione di numerosi soggetti coinvolti nelle attività criminali.

Frode fiscale e infiltrazioni nel tessuto economico

Un aspetto centrale dell’indagine è stato il sofisticato sistema di frodi fiscali orchestrato dal gruppo Arabia. Il clan ha emesso fatture per operazioni inesistenti, generando un profitto illecito di oltre 300.000 euro, con un giro di frode complessivo di 1,8 milioni di euro, ai danni di diverse aziende.

Le perquisizioni hanno coinvolto sei società ritenute parte di questa rete di evasione fiscale, che ha avuto pesanti ripercussioni sull’economia locale. Il sequestro preventivo di somme illecite, eseguito dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato, ha inferto un duro colpo al sistema fraudolento del clan, compromettendone le risorse finanziarie.

Colpo duro alla criminalità organizzata in Emilia-Romagna

L’operazione “Ten” rappresenta un passo decisivo nella lotta alla ‘ndrangheta e alle sue infiltrazioni economiche nel Nord Italia. Grazie alla stretta collaborazione tra le forze di polizia locali, la magistratura e la Direzione Distrettuale Antimafia, è stato possibile smantellare uno dei gruppi criminali più pericolosi e ramificati del territorio. Gli approfondimenti investigativi, condotti con il supporto della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, hanno portato alla ricostruzione di un vasto sistema di frodi fiscali, confermando ancora una volta come il sodalizio ‘ndranghetista attivo in Emilia fosse specializzato nell’emissione di fatture per operazioni inesistenti, utilizzate per generare profitti illeciti e rafforzare il proprio potere economico.