Lo scienziato padre Guy Consolmagno, gesuita americano e presidente della fondazione che gestisce la Specola vaticana, crede nell'esistenza degli extraterrestri seppure non è in possesso di prove. Lo ha dichiarato durante un incontro promosso dall'ente spaziale americano con teologi e scienziati, dal titolo "Prepararsi alla scoperta". Il gesuita astronomo ammette che sarebbe molto eccitato se esistesse la vita aliena, aggiungendo "questo mi permetterebbe di approfondire la comprensione della mia religione in modo molto più ricco».

Si dichiara anche sicuro che gli ET avrebbero un'anima, e desidererebbe battezzarli, se lo volessero.

Sono cambiati i tempi in cui per volere della Chiesa, Galileo aveva dovuto abiurare le sue scoperte e rimettere la Terra al centro dell'universo. Oggi addirittura uno scienziato sacerdote va molto oltre quello che molti suoi colleghi laici non ammettono, ovvero l'esistenza di vita sugli altri pianeti. Lui ribadisce che l'essere un religioso cattolico non va a modificare o inficiare la sua attività di scienziato. Inoltre pensa che "Il tipo di domande che poni come scienziato e il tipo di risposte che ottieni, con il tempo capisci che non fanno che portare a domande sempre più grandi.

Le questioni più importanti sono religiose". Inoltre aggiunge che è la religione a fornire le motivazioni giuste per porre le domande scientifiche, rendendolo fiducioso nel funzionamento della Scienza.

Ma padre Consolmagno non è certo il primo sacerdote scienziato a credere nell'esistenza di vita extraterrestre senziente. Praticamente tutti o quasi i gesuiti che hanno guidato l'osservatorio di Castelgandolfo si sono espressi a favore della vita aliena. Al contrario i religiosi che si occupano di esorcismo tendono a non crederci, tranne alcune eccezioni, ritenendo che eventuali esseri alieni possano essere creature demoniache. Al massimo ammettono che gli angeli possono essere veri extraterrestri.

Il discorso è complesso, e si snoda nell'ultimo secolo con ammissioni di possibile esistenza non più in termini probabilistici, ma scientifici, alla luce delle ultime scoperte in campo esplorativo spaziale. Quella di Consolmagno è solo l'ultima di queste ammissioni.