Dopo l'ennesimo successo avuto da Floraleda Sacchi al MaMu-Magazzino Musica di Milano domenica 24 gennaio, abbiamo deciso di intervistarla e porle alcune domande. La musicista italiana, famosa per suonare l'arpa, ci ha detto da dove nasce la sua passione e cosa si prova ad occupare un ruolo come il suo.
Intervista a Floraleda Sacchi
1) Floraleda, com’è nata la tua passione per l’arpa?
Da un disco di Annie Challan che aveva comperato mio papà e che ascoltavo da piccola.
C’era un quadro bellissimo in copertina e la musica mi sembro subito fantastica… amore a prima vista!
2) A che età hai iniziato a suonarla?
A 14 anni.
3) Sappiamo che hai suonato in diverse orchestre e lavorato con diverse case discografiche: come ci si sente ad essere considerata “una preziosa innovatrice nell’approccio all’arpa”?
E’ una responsabilità, perché non si può più deludere o essere banali, ma bisogna sempre continuare il percorso di ricerca.
4) Suoni diversi tipi di arpa: ne hai una preferita, con cui hai un legame particolare?
Tutte sono come un mio prolungamento e ognuna ha le sue caratteristiche non posso scegliere!
5) Hai appena terminato un concerto importante, quello al MaMu-Magazzino Musica di Milano. Sei soddisfatta?
Molto soddisfatta. E’ stata una chiacchierata e un piccolo concerto intimo tra amici, ho rivisto persone care e conosciuto nuovo pubblico… adoro suonare con le persone vicino.
6) Adesso hai in programma un tour per l’Europa: vuoi ricordarci alcune delle tappe?
Sarò al teatro National di Nizza il 30 gennaio, poi al KotorArt estival il 7 febbraio, di nuovo a Milano in Planetario con uno spettacolo magico il 19 febbraio, il 23 a Parigi in collaborazione con l’Istituto di Cultura Italiano, il 28 con il doppio concerto di Mozart al teatro Sociale di Bellinzona, a marzo ci sarà la prima di un nuovo concerto scritto per me, poi Uruguay, Argentina, Svizzera, Spagna, Portogallo, Austria, Korea… tanti chilometri da qui a giugno… Si può anche tracciarmi a questo indirizzo web: http://www.bandsintown.com/floraledasacchi
7) Come descriveresti il tuo rapporto con la musica?
Come quello fra acqua e pesce.
8) Se volessi incoraggiare i giovani a seguire il tuo esempio, quale motivazione forniresti?
Non bisogna pensare al successo o ai soldi, ma fare una cosa che si ama con entusiasmo impegnandosi al massimo. Questo porta soddisfazioni e risultati in ogni caso, anche nella musica.