Eric Clapton non ce la fa più. "Slowhand" è affetto da tempo da una brutta malattia, la neuropatia periferica, che gli procura forti dolori alla schiena e scariche elettriche alle gambe. Per questo, suonare la chitarra gli riesce sempre più difficile. A rivelarlo è stato lo stesso chitarrista e cantante in un'intervista su "Classic Rock Magazine". Questo significa che, "I still do", il suo album uscito circa due settimane fa, potrebbe essere l'ultima creazione di "God".
Clapton sta male
Eric Clapton sta sempre più male. La neuropatia periferica, malattia degenerativa del sistema nervoso che lo ha colpito nel 2013, gli rende sempre più difficile muoversi e suonare. "Slowhand" non ce la più, così, dopo che due anni fa ha dato addio ai concerti, ora potrebbe essere costretto ad abbandonare definitivamente la musica. Come lo stesso Clapton ha ammesso, i dolori alla schiena e le scariche elettriche alle gambe gli rendono sempre più difficile suonare la chitarra. Questo significa che, "I still do", l'album uscito due settimane fa, potrebbe essere l'ultimo. In un'intervista pubblicata su "Classic Rock Magazine", Clapton ha raccontato i suoi tormenti.
"Slowhand" ha ammesso di ritenersi fortunato ad essere ancora vivo, ma ha anche detto che i dolori sono sempre più insopportabili e che deve iniziare a fare i conti con il fatto che la situazione non migliorerà. Una vera e propria resa, quindi, per "God".
Quarantasei anni di successi
"I still do", album pubblicato due settimane fa, è il venticinquesimo pubblicato da Clapton in una sfolgorante carriera iniziata nel 1970 con l'album omonimo. Da allora sono passati quarantasei anni, in cui "Slowhand" è diventato un autentico mito della musica rock blues, con successi indimenticabili come "Wonderful tonight", "Change world" o "Layla". Ora, la neuropatia periferica, malattia che lo affligge dal 2013, dopo averlo costretto a dire addio ai concerti, potrebbe stroncarne definitivamente la carriera, costringendolo ad abbandonare il suo amore più grande: la musica.