"Questo libro nasce da una 'provocazione' [...]: 'Si parla sempre dei Sessantottini, ma sono stati i Cinquantottini, specie quelli socialisti, a contare realmente, come riformisti, in termini di cultura e di governo." Così, in apertura,Vittorio Emilianispiega l'origine del proprio libro-memoriale:"Cinquantottini"(Venezia 2016, Marsilio).

Questo neologismo indica gli studenti che vissero l'associazionismo universitario fra la Liberazione e il Sessantotto. In particolare, Emiliani si concentra sull'Unione goliardica italiana (Ugi).Le parole"goliardia"e"goliardico",tanto spesso usate in modo improprio, si riferiscono alla ritualità tradizionale, ai miti giovanilistici e all'arguzia degli studenti universitari.

In quarta di copertina, "Cinquantottini" cita da quello che vien presentato come"manifesto di fondazione dell'Ugi": "Goliardia è cultura e intelligenza. Èamore per la libertà e coscienza delle proprie responsabilità..." Il documento in questione è ladefinizione di Goliardiaelaborata durante il Primo Convegno dei Principi della Goliardia Italiana(Venezia, 6-8 aprile 1946).

L'autore

Vittorio Emiliani(Predappio, 1935) ha collaborato da giovanissimo con "Comunità", con il "Mondo" e con l' "Espresso". Nel 1960 è divenuto redattore e inviato per il "Giorno". Nel 1974, è passato al "Messaggero", che dirigerà dal 1980 al 1987. Editorialista per vari quotidiani, ha realizzato importanti inchieste televisive per Raidue.

Èstato nel Cda della Rai dal 1998 al 2002. Autore di numerosi Libri di denuncia, di memoria e politica, ha collaborato al domenicale del "Sole 24 Ore", al "Fatto Quotidiano", all'edizione italiana dell' "Huffington Post", ai quotidiani del gruppo editoriale L'Espresso.

I "Cinquantottini"

Come spiega Emiliani, le associazioni universitarie nacquero alla fine dell'Ottocento.

Esse, subito dopo la Liberazione, rientrarono in scena come luoghi di formazione politica per la neonata democrazia. In questo clima, va letta ladefinizione di Goliardiasopra citata.

L'autore percorre la storia dell'Ugi dall'alba al tramonto, seguendone i membri anche nella carriera post-universitaria. Uno "spartiacque" è definito il1956, anno dell'invasione sovietica dell'Ungheria.

"Nell'autunno 1956 molti di noi goliardi capiscono che non saranno mai comunisti, che non potranno mai esserlo. Altri [...] comprendono che non possono più esserlo." (p. 103).

In questa chiave, si afferma presso i Cinquantottini unsenso dell'Europamolto diverso da quello odierno.Il loro europeismo era capacità di superare la divisione mondiale in due blocchi (USA e URSS), per proporre una politica e un'economia indipendenti da entrambi. "Nei primi anni sessanta si apre la stagione di un più diretto impegno politico dei Cinquantottini socialisti o di area laica, repubblicani, socialdemocratici, radicali." (p. 139).

Fra gli innumerevoli nomi rievocati da Emiliani, ci sonoGuido "Bobo" Rossi(classe 1916, redattore della definizione di Goliardia e storico del diritto italiano);Lino Jannuzzi(principe della Goliardia napoletana, autore - nel 1951 - di una memorabile beffa ai danni del Partito socialista italiano);Guido Crainz(classe 1947, borsista presso ilCollegio Ghislieri di Pavia, storiografo);il recentemente scomparso Marco Pannella.

Dall'inventario di Emiliani, emerge una scuola di formazione professionale, culturale e politica, in grado di formare menti riformatrici e capaci di problematicità. Una scuola di cui in Italia, oggi, si avverte la carenza.