In esclusiva, la moda Vodivì sposa l'arte di uno dei luoghi di cultura tra i più importanti al mondo. Si chiama "Reggia Collection", ed è il progetto nato per la promozione dei beni culturali, nonché per il restauro delle sedie del foyer del Teatro di Corte della Reggia di Caserta.
La collezione made in Umbria è formata da 9 articoli realizzati in pelle ecosostenibile con la riproduzione in rilievo della facciata della Reggia su borse e accessori.
Come supportare l'iniziativa? La campagna di crowdfunding è iniziata il giorno 24 ottobre su Kickstarter e terminerà il 3 dicembre, periodo durante il quale sarà possibile acquistare in prevendita gli articoli da collezione dal "baffo dorato" che, in contrasto con la pelle, mette in risalto la facciata del museo.
Ciascun prodotto è stato realizzato con materiali ecosostenibili: pelle conciata al vegetale, tinture naturali, canapa e altri materiali e, per riceverli in esclusiva, bisogna presentare un'offerta che va dai 100 ai 600 euro in base all'oggetto che viene selezionato.
Una volta scaduta la raccolta fondi, i prodotti saranno realizzati e spediti agli acquirenti nei primi mesi del prossimo anno.
Il Made in Italy tra moda e arte
Vodivì è una startup di Spoleto che ha la prerogativa di associare la moda all'arte. Dopo la nomina dei 20 direttori per i principali musei italiani secondo il bando lanciato dal Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini, il direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori è stato il primo ad accogliere con grande entusiasmo l'iniziativa, sia per dare spazio al Made In Italy nel mondo, sia per aprire nuove opportunità per il restauro della Reggia. In questa occasione sarà donato il 5% delle vendite.
Ma non solo moda.
L'estate scorsa, la Reggia è stata invasa da grandi animali colorati di plastica riciclata grazie a "Rigeneramento Reggia", l'installazione di arte contemporanea del gruppo Cracking Art fatta di rane, lumache, lupi e rondini. Grazie all'acquisto di una piccola opera d'arte colorata, una rana, al costo simbolico di 10 euro, è stato possibile il restauro di un dipinto di Scaroina, realizzato intorno al 1722.