Freddie Mercury, un mito intramontabile che ha lasciato un vuoto nel cuore dei suoi tantissimi fan: la sua morte, il 24 novembre 1991 alle ore 18.48, segnò anche la fine dei queen, ma come avrebbero potuto sostituire una voce così unica? Il compianto Freddie (all'anagrafe Farrokh Bulsara) era capace di "volare" in alto come pochi. Nato il 5 settembre 1946 a Zanzibar, a quasi 25 anni dalla sua morte e 70 anni dalla sua nascita, fa ancora venire voglia di documentarsi sulla sua formidabile esistenza.
Un libro su Freddie Mercury
Un notevole contributo sulla vita dell’icona rock, tra curiosità e sregolatezze da svelare, lo fornisce Luca Garrò con il suo libro (edito da Hoepli) 'Freddie Mercury', un volume che racconta in modo appassionato, chiaro e semplice, i momenti essenziali della vita della celebre rock star: dall’infanzia trascorsa tra l'India e Zanzibar, fino allo sbarco nel Regno Unito che gli darà la fama che tuttora rimane immutata; dall’incontro con Roger Taylor e Brian May, con cui formò il gruppo dei Queen, ai cambiamenti estetici e stilistici che lo caratterizzavano, fino al grandissimo successo mondiale di 'Bohemian Rhapsody'.
Nel libro - presentato il 7 novembre - è stato tralasciato il gossip, come per esempio la lista dei suoi amanti; vengono però colmate alcune lacune sulla sua vita musicale.
Freddie Mercury: la sua storia
A sette anni va in un collegio di Bombay, in India. Freddie Mercury si distingue subito per le sue doti artistiche, soprattutto nel disegno, ma anche nello sport: pugile, giocatore di hockey, ping pong, velocista. Impara a suonare il pianoforte per volere di sua madre, poi entra nel coro di una chiesa e quindi in una piccola band dove fa il pianista. Si trasferisce a Londra a 18 anni e qui, oltre a proseguire i suoi studi artistici, scrive articoli per alcuni periodici londinesi e gestisce una bancarella di abiti usati.
In quel periodo è piuttosto squattrinato, però va in giro con un look da star e si sposta solo in taxi. Il suo idolo, che imita e ritrae spesso in alcuni disegni, è Jimi Endrix. Al college conosce il cantante degli Smile, Tim Staffel, un gruppo in cui c'erano Roger Taylor alla batteria e Brian May alla chitarra - membri futuri dei 'Queen' - ed è quando Staffel lascia gli smile, nel 1970, che Mercury si propone come sostituto.
Il nome Queen per dare regalità al gruppo
L'idea di cambiare il nome in 'Queen' è proprio di Freddie, per dare un tocco di magnificenza al gruppo. Trovato il bassista (John Deacon) inizia la loro carriera: vengono accusati di assomigliare ai Led zeppelin, quindi i primi tempi è dura, ma loro sanno di essere determinati, capaci, appassionati, curano ogni dettaglio fin dalla scelta degli abiti da indossare sul palco.
Freddie Mercury, grazie alla sua voce straordinaria e alla sua personalità carismatica, porta i 'Queen' alla scalata verso l'olimpo del rock: 'We are the champions', 'Another one bites the dust', sono solo due dei suoi più grandi successi che, ancora oggi, moltissimi ascoltano con immutato piacere.
La morte di Mercury
In occasione del ritiro di un premio, il 18 febbraio 1990, Freddie Mercury appare molto provato e dimagrito. Era già malato, ma impiega tutte le sue energie per incidere l'ultimo album, 'Innuendo' che, con il brano 'The show must go on' - lo spettacolo deve andare avanti - balza in cima a tutte le classifiche. Il resto è noto. Dopo averla nascosta a lungo, annunciò la sua malattia solo il giorno prima della morte. Quando gli chiesero se pensava di andare in Paradiso lui rispose: 'Molto meglio l’inferno, si possono incontrare un sacco di persone interessanti laggiù!'