Momento d'oro per Rami Malek, il carismatico protagonista di Mr. Robot, serie rivelazione dell'ultima stagione televisiva che ha lanciato in orbita le quotazioni di un canale generalista come USA Network, ben poco avvezzo a figurare nella parte alta del ranking dei programmi più seguiti. Dopo anni di gavetta, fatti perlopiù di particine di contorno e apparizioni poco più che estemporanee al cinema e in TV, il trentacinquenne attore losangelino - di origini egiziane - ha trovato nel serial firmato da Sam Esmail la sospirata consacrazione, sancita da ascolti crescenti, dal rinnovo della serie per la seconda stagione (eventualità in partenza niente affatto scontata), da uno straordinario riscontro per quanto riguarda le vendite all'estero e infine dall'inatteso Emmy Award per il miglior attore in una serie drammatica.
Ora per lui si (ri)aprono le porte del cinema, e questa volta non sarà una porta secondaria come all'epoca della sue pur incisive apparizioni in The Master di Paul Thomas Anderson e Oldboy di Spike Lee.
La vita di Freddie Mercury e dei Queen al cinema
Malek è stato infatti scelto per interpretare Freddie Mercury in un biopic a lui dedicato, che ne ripercorrerà la vita privata e artistica. I diritti per una biografia cinematografica del frontman dei Queen, scomparso nel 1991, dopo una breve - e purtroppo già segnata - lotta control'AIDS che l'aveva aggredito, giacevano da tempo sulle scrivanie della casa di produzione GK Films, ma il via libera alla realizzazione del film sono arrivati solo adesso, complice, forse, il venticinquennale dalla scomparsa del popolare vocalist.
Della partita faranno parte anche le più esperte Fox e New Regency, per garantire un orizzonte produttivo più appropriato, oltre ai fondi e all'expertise necessari per un'impresa del genere. Anche il regista sarà un nome sicuro: il più accreditato, al momento, è il cinquantunenne Bryan Singer, regista del cult I soliti sospetti e iniziatore - su grande schermo, beninteso - della saga X Men.
Lo stesso Singer ha confermato la trattativa con un post su Instagram, un'immagine tratta dal celebre video di Bohemian Rhapsody con i volti dei quattro membri della band disposti a formare un rombo. E proprio Bohemian Rhapsody dovrebbe essere il titolo del film, che si avvarrà, in fase di sceneggiatura, della penna di Anthony McCarten, già firma in calce allo script di un altro biopic di successo, quel La teoria del tutto diretto da James Marsh, racconto della vita dello scenziato Stephen Hawking che fruttò un Oscar al suo interprete Eddie Redmayne.
La produzione
La GK Films di Graham King ha raccolto da qualche anno l'eredità della defunta Initial Entertainment Group. La compagnia ha già prodotto, fra gli altri, The Departed di Martin Scorsese, remake della pellicola hongkonghese Infernal Affairs e premio Oscar come miglior film nel 2007. Tra gli altri film della compagnia: Gangs of New York e The Aviator, sempre di Scorsese, Ali di Michael Mann, Traffic di Steven Soderbergh, Blood Diamond di Edward Zwick, The Town e Argo - altro Oscar come miglior film, nel 2013 - di Ben Affleck, Dark Shadows di Tim Burton. Questo è pero il progetto cui King, dichiaratamente, tiene di più: a lungo accarezzato dal produttore britannico, Bohemian Rhapsody prevedeva, fino a qualche anno, fa la presenza di Sacha Baron Cohen nel ruolo di protagonista.
Sono stati i continui ritardi, i ripetuti pit stop, e i ripensamenti a getto continuo a mettere Rami Malek nelle condizioni di essere preso in considerazione: quasi un segno del destino. Come se l'icona Freddie Mercury - di origini mediorientalicome Malek - aspettasse il protagonista giusto per reincarnarsi.