Proviamo a metterci nei panni di Roberto Saviano. Sono passati dieci anni dal successo del suo primo romanzo, quel Gomorra tradotto in 52 lingue e venduto in più di 10 milioni di copie nel mondo. Una storia tradotta per il cinema da Matteo Garrone, vincitore a Cannes mentre il Governo Berlusconi si sfilava clamorosamente dalla parterre dei sostenitori, definendo la pellicola "cattiva pubblicità per l'Italia". Polemiche che non hanno smesso di accompagnare Gomorra - La Serie, diventata immediatamente serie tv cult e dei record di ascolto. Gomorra fu un vero e proprio evento editoriale, solo in parte replicato da Zero Zero Zero, un saggio sul traffico mondiale di cocaina, denso di dati e cifre ma non per questo meno affascinante, degno anch'esso di film e serie tv che però non sono arrivati.

Saviano di nuovo primo in classifica

Adesso Roberto Saviano è al terzo romanzo, dieci anni (condotti sotto scorta) dal suo bestseller sono passati e tanti detrattori lo attendono al varco, pronti a una bordata di critiche al primo passo falso. E come reagisce lui? Non come forse avrebbe fatto lo scrittore 27enne di Gomorra, cercando un effetto sorpresa e un ampliamento dell'orizzonte in parte compiuto con Zero Zero Zero. Saviano indaga sempre qualcosa a lui noto, a lui vicino, ripescando e implementando le visioni avute da amici e colleghi. Come quella di Matteo Garrone, che nel film aggiungeva la traccia degli adolescenti nudi e con i fucili in mano. Come quella di Michele Santoro, che con il documentario Robinù presentato a Venezia 73 è entrato nei quartieri difficili di Napoli per vedere se c'è un futuro possibile per questi ragazzi.

La Paranza dei Bambini indaga il medesimo oggetto, gli adolescenti in zona camorra. Lo fa, è bene dirlo, ricorrendo a un intreccio in cui l'immaginazione prevale sul taglio documentario che permeava Gomorra e spadroneggiava in Zero Zero Zero. Si tornerà a valutare la fattura dell'intreccio, il senso del ritmo, il gusto per il colpo di scena.

Ma lo scrittore, oggi trentasettene, dissemina la sua nuova maturità non solo nei temi trattati, che sono pronti a ribaltare il tradizionale romanzo di formazione, ma anche attraverso il linguaggio. Il dialetto che Roberto Saviano ha infatti ricostruito con linguisti ed esperti è un'invenzione letteraria che riporta dritta ai Ragazzi di Vita di Pierpaolo Pasolini, un'accuratezza stilistica che già di per se è una vittoria verso la prosa studiatamente banale dei giorni nostri.

Per questa ragione il primato nella classifica dei Libri più venduti de La paranza dei Bambini a scapito dell'ennesimo libro di dieta, del rozzo thriller sorretto dall'uscita cinematografica o della mensile lezioncina per essere felici, appare già come un successo per la buona letteratura.