Ieri la Warner Bros ha rilasciato il primo trailer ufficiale del nuovo adattamento del romanzo horror di Stephen King "it" (l'uscita è prevista per il prossimo settembre, sia negli Usa che in Italia). Naturalmente, i fan della miniserie tv del 1990 non vedono l'ora di scoprire se questo film sarà meglio o peggio della versione con Tim Curry oppure se sarà più fedele al romanzo.
Eh sì, perchè, nonostante la serie tv sia ormai un cult in tutto il mondo e il diabolico clown Pennywise è diventato un'icona dell'horror cinematografico e televisivo, essa ha ben poco a che fare con la voluminosa storia scritta da King.
La censura televisiva
La censura televisiva, ancora molto forte nei primi anni Novanta, fece togliere gli aspetti più cruenti e morbosi del romanzo (ad esempio, quando i piccoli protagonisti scoprono il sesso ed alcune pesanti allusioni omosessuali). Inoltre la tendenza del Cinema americano degli anni Ottanta a produrre film tratti dalle opere di King mettendo in risalto più gli aspetti orrifici che le tematiche più profonde o struggenti, ha fatto sembrare il povero Stephen un autore da bancarella (fanno eccezione solo "Shining" di Kubrick, 1980, "La zona morta" di David Cronenberg, 1983, e "Stand by me - Ricordo di un'estate" e "Misery non deve morire", entrambi di Rob Reiner, 1986 e 1990).
Le differenze tra la serie tv e il romanzo
Com'è noto ai lettori di King, le sue storie, oltre che spaventose (ma non tutte), sono anche particolarmente struggenti per le tematiche: l'infanzia come periodo irripetibile e affascinante, ma anche molto vulnerabile; la provincia americana come fabbrica di solitudini e orrori; il passato che ritorna. E "It" è uno dei migliori libri dello scrittore americano nell'espletare bene queste tematiche. Ma la miniserie non ne tenne conto e puntò solamente sugli effetti speciali (molto scarni, a dire la verità) e sulla paura inconscia che la maggior parte delle persone prova verso i pagliacci. Per carità, Tim Curry, ottimo attore teatrale, fu eccelso nel rappresentare tutte le sfumature e la malvagità pura del suo Pennywise, Per il resto l'adattamento tv tocca punte basse, addirittura ridicole a volte: buchi di trama e logica, attori non sempre all'altezza, trovate che dovrebbero essere spaventose ma che, a distanza di 27 anni, risultano esilaranti (i palloncini volteggianti, la reazione della moglie di uno dei protagonisti suicida, comportamenti assurdi di alcuni personaggi, persino qualche apparizione del clown).
In tutto questo non c'è spazio per l'atmosfera fiabesca che pervade il romanzo, la struggente descrizione dell'amicizia dei giovanissimi protagonisti che resisterà nel tempo e il loro dover affrontare, una volta adulti, non solo il mostro It ma anche i traumi del passato. Si spera che almeno il nuovo film rispetti tutto questo.