A pochissimi giorni dalla manifestazione di Libera a Locri, è stato compiuto un importante arresto nei confronti di un pericoloso latitante di Ndrangheta, che per giunta si nascondeva a pochi chilometri di distanza: i carabinieri della squadrone "Cacciatori" hanno tratto in arresto Santo Vottari, considerato uno dei protagonisti della sanguinosa faida di San Luca, che ebbe il suo culmine nella strage di Duisburg del 2007.
Vottari era in un bunker
I militari lo hanno stanato all'interno di un bunker in contrada Ricciolino di Benestare, a pochi chilometri di distanza da Locri.
Ricercato anche dall'Europol, Vottari è stato trovato a casa sua, una palazzina di diversi piani dove abitano tutti i suoi familiari. "E' un'importante operazione che si associa alla manifestazione di Locri - ha dichiarato il procuratore capo della DDA Federico Cafiero De Raho - è un attacco su due fronti, la gente manifesta e lo Stato arresta". Nella palazzina dei Vottari i carabinieri avevano già rinvenuto quattro bunker in passato; il clan, allora, aveva sfruttato questa situazione a proprio vantaggio ricavando un altro bunker più in profondità nel quale si accedeva tramite una botola, lo stesso dove è stato preso il latitante.
Il curriculum criminale
Quando i carabinieri sono arrivati, Vottari si è consegnato senza opporre resistenza, mentre invece i suoi parenti avrebbero avuto delle reazioni violente anche contro una troupe Rai.
Santo Vottari, soprannominato "il professore" per aver frequentato l'università per un paio di anni, dovrà scontare adesso una condanna a 10 anni emessa nell'ambito dello storico processo "Fehida". Considerato reggente dell'omonimo clan, tra i più feroci della ndrangheta della Locride, secondo gli investigatori è stato uno dei protagonisti principali della sanguinosa faida di San Luca, quella tra i Pelle-Vottari e i Nirta-Strangio, che ebbe il suo culmine (e la sua fine) con la strage nella città tedesca di Duisburg nel Ferragosto 2007.
Nonostante non sia mai stato incriminato per omicidio, per gli inquirenti sarebbe uno dei responsabili o dei mandanti della famosa strage di Natale 2006, avvenuta a San Luca: a cadere sotto il fuoco dei killer fu una donna, Maria Strangio, moglie del boss Giovanni Nirta, vero obiettivo dei sicari. Rimasero inoltre feriti il figlio di cinque anni della donna, Francesco Colorisi, 23 anni, e Francesco Nirta, 32 anni.