Il 3 dicembre 2018 uscirà il nuovo libro di Donato Carrisi, Il gioco del Suggeritore, sia in libreria che in ebook. L’autore, sceneggiatore e regista italiano, nato nel 1973 a Martina Franca e attualmente residente a Roma, cerca di avere un feedback dai suoi lettori. Ha cominciato a pubblicare dei video su corriere.it/cultura e continuerà fino al 30 novembre 2018, per stabilire un vero e proprio dialogo.

Parla di un'Apocalisse digitale immaginaria, in cui i social network, i messaggi virtuali e lo stesso internet scompaiono. Ci resta solo il mondo reale, che, fino a pochi decenni fa, era l’unico ad essere vissuto. Carrisi ha già messo alla prova, nei giorni precedenti, i suoi lettori. Ha proposto dei video in rete in cui chiede di immaginare un mondo senza internet. Qual è l’ultimo post che scrivereste? Quale foto scegliereste di pubblicare come ultima? E perché? Ve lo immaginate un mondo senza internet?

I dark social scompaiono: si può vivere senza?

Il 28 novembre Carrisi pubblica un nuovo video in cui domanda di immaginare di dover mandare un ultimo messaggio.

I social network di messaggistica istantanea denominati “dark social” si stanno diffondendo in maniera esponenziale. Come si poteva già immaginare, Whatsapp è l’app più utilizzata in Italia.

L’autore cita dati eclatanti: ogni minuto vengono scambiati 38 milioni di messaggi tra più di 2,5 miliardi di persone nel mondo. Poi ci sono i lemmi, i termini di cui ci avvaliamo quotidianamente. L’italiano offre sulle 260.000 parole diverse, ma noi ne adoperiamo solo 6500 per dar corpo a quasi tutti i nostri discorsi.

Le ricerche non finiscono qui. Sappiamo infatti anche che le chat contengono ogni giorno 5 miliardi di emoji. Sono solo 800 le parole che usiamo per scrivere messaggi e sono tutte traducibili con una emoticon.

Carrisi conclude il video affermando: “Al termine di questo video non potrete più mandare sms o messaggi su Whatsapp. Scompariranno, tutti insieme, e per sempre. Ma avete ancora tempo per un ultimo messaggio. Uno soltanto. A chi lo mandate, e perché? Vi erano veramente indispensabili questi strumenti oppure potete farne a meno? E soprattutto, adesso, come farete senza?”

Riusciamo a esprimere ogni nostra sensazione con il solo uso delle emoticon? Abbiamo realmente il controllo di questi dispositivi virtuali? Coltiviamo vere relazioni riuscendo a comunicare in modo efficace? L'autore chiede agli spettatori dei suoi video cosa farebbero concretamente se i dark social scomparissero. Si può vivere senza?