L'ultimo romanzo di Massimo Di Taranto è stato pubblicato da Birches Editions il 1° novembre 2022 ed è catalogabile come genere tra il giallo poliziesco e il distopico. Esso è ambientato a inizio anni cinquanta e si apre con un colpo di scena: il commissario Marsilio Marsili scompare da un giorno all'altro
La sparizione di Marsilio Marsili
Marsilio Marsili, vice comandante del reparto celere di Roma fa improvvisamente perdere le sue tracce.
Le indagini vengono affidate prontamente alla squadra mobile di Aurelio Colasanti, il quale attraverso un diario rinvenuto presso l’abitazione di Marsili, condurrà un’indagine fuori dal comune, che lo porterà alla scoperta di un "mondo parallelo".
Marsili è un personaggio ben riuscito, capace di appassionare il lettore. Dopo gli studi in giurisprudenza riceve come prima assegnazione la questura di Roma, per poi spostarsi presso Castro Pretorio. Il personaggio di Marsili è dotato di grande forza d’animo e di buoni principi. La sua vita viene però scossa dall’acquisto di un libro sulla meditazione.
Attraverso tale testo, egli, sembra intraprendere un viaggio verso un altro mondo, chiamato Ucrònia.
Il protagonista, in una serie di elucubrazioni mentali, ammette un fatto fondamentale: “a Ucrònia hai successo solo se sei stupido e cattivo”. Marsili afferma che la prima “qualità” permette ai superiori di controllare e quindi di riuscire a entrare nelle loro grazie, mentre la seconda permette di fare un percorso di carriera piuttosto gratificante.
Nel mondo parallelo conosciuto da Marsili non esiste la meritocrazia. Ciò che sembra spingere nei piani superiori è “il conoscere chi possa aiutarti” e la testa bassa verso decisioni superiori altrui. Questi elementi - mescolati tra loro - creano il cittadino perfetto e l’ottimo lavoratore ucroniano.
Inoltre il protagonista si imbatte in un uomo che conosce da trent’anni e con cui ha condiviso tutte le vacanze estive da quando ne ha memoria. Tuttavia, la loro amicizia, dinanzi agli interessi economici e professionali, sembra svanire, perdendo ogni valore.
I diari sono prove fondamentali
I diari scritti dal protagonista sono chiari e fondamentali nella riuscita delle indagini e nel chiarificare posizioni, ruoli e pensieri sul mondo e sulle cose.
L'espediente letterario usato da Di Taranto permette al lettore di immergersi in prima persona in una faccenda tediosa e intricata. Ciò che si ritrova ad affrontare ingiustamente il protagonista è un provvedimento disciplinare in cui lo si inquadra come potenzialmente matto.
Saranno molti i test psichiatrici che lo vedranno protagonista, pronti a confermare, ingiustamente, la sua menomazione mentale. Tutto ciò sembra remare contro la possibilità di una promozione e di una riqualificazione professionale. Tuttavia, grazie a una serie di “azioni a pagamento”, la verità verrà finalmente a galla.
Il romanzo di Massimo di Taranto racconta in maniera approfondita anche la situazione politico-sociale dei primi anni '50, discostandosi solo brevemente dalle necessità distopiche e poliziesche del testo stesso.