L'astrobiologia continua con la ricerca di tracce di vita sugli esopianeti. In uno studio recentemente pubblicato su "Nature Astronomy" gli scienziati hanno vagliato un'ipotesi davvero molto interessante, ovvero quella che vede delle forme di vita semplici poter proliferare su pianeti con un'atmosfera a base di idrogeno. La teoria permetterebbe di aumentare di ben due volte il numero dei pianeti con potenziali forme di vita, contemplando anche quelli situati in una zona circumstellare che fino ad ora non era considerata abitabile.
Gli esperimenti di laboratorio sono stati condotti sugli E. coli, dei batteri capaci di sopravvivere in un'atmosfera composta al 100% da idrogeno.
Astrobiologia: gli esopianeti con un'atmosfera di idrogeno potenzialmente possono ospitare la vita
Lo studio "Laboratory studies on the viability of life in H2-dominated exoplanet atmospheres" pubblicato su "Nature Astronomy" e firmato da S. Seager, J. Huang, J. J. Petkowski & M. Pajusalu, ipotizza che delle forme di vita potrebbero popolare pianeti con un'atmosfera a base di idrogeno.
Gli esopianeti di interesse avrebbero dimensioni da due a dieci volte maggiori della Terra.
Questo perché per trattenere un'atmosfera composta da H2, è necessaria una forza di gravità maggiore. Queste "Super-Earth" potrebbero essere più distanti di quanto non lo siamo noi dalla loro stella madre poiché l'elemento, se presente in una concentrazione sufficiente, potrebbe permettere la creazione di gas serra, i quali mitigherebbero il clima rendendo possibile la presenza di acqua allo stato liquido.
Gli astrobiologi avrebbero escluso la presenza di ossigeno dall'atmosfera di questi pianeti, poiché l'unione fra i due gas creerebbe un mix altamente infiammabile.Gli autori della ricerca si riferiscono unicamente a pianeti rocciosi, escludendo quindi a priori la possibilità di presenza di vita aliena in giganti gassosi simili a Giove.
Nonostante questo, l'ipotesi ha raddoppiato il numero dei potenziali mondi con forme di vita.
Lo studio sull'Escherichia coli
Lo studio è stato condotto in laboratorio sull'E. coli, dei batteri che popolano a milioni l'intestino degli esseri umani. Gli astrobiologi hanno dimostrato che questi possono vivere, riprodursi e prosperare sotto un'atmosfera fatta di idrogeno, senza alcuna traccia di ossigeno. Gli stessi, possono anche produrre una varietà notevole di gas come protossido di azoto, ammoniaca, metantiolo, dimetilsolfuro, carbonilsolfuro e isoprene. Ma il dato interessante non è quello che vede i microrganismi sopravvivere in assenza di ossigeno, poiché di quello ne eravamo già al corrente, bensì la varietà dei gas che gli E.
coli emettono. Alcuni di questi come dimetilsilfide, carbonilsolfuro e isoprene, potrebbero essere "biosignature rilevabili" in un'atmosfera fatta di idrogeno. L'ipotesi incrementerebbe le probabilità di riconoscere le tracce di vita sugli esopianeti.
Per scoprire da cosa è formata l'atmosfera dei pianeti, gli scienziati si affidano a strumenti come il James Web Space Telescope. Quando il pianeta transita davanti alla sua stella, questa lo illumina passando attraverso l'atmosfera. Il telescopio capta la luce e permette di studiare lo spettro luminoso che ci raggiunge. Tramite questo possiamo scoprire quali sono i gas presenti nell'atmosfera del pianeta che si sta analizzando.