Nonostante siano passati 20 anni dalla Dichiarazione e Piattaforma di Pechino e ben 59 anni dall'istituzione della Commissione delle Nazioni Unite sullo Status delle Donne, ci sono ancora tantissime sfide per la salute delle donne che non sono ancora state debellate. Ed è proprio per questo motivo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato le minacce che ancora mettono in pericolo la vita delle donne, con conseguente piano d'azione.

A curare questo nuovo piano d'azione sarà Flavia Bustreo, vicedirettore dell'OMS, che dice di essere contenta dei risultati ottenuti negli ultimi 20 anni di lavoro, ma che evidenzia nella sua dichiarazione tutto quello che c'è ancora da fare:

  1. Intensificare la lotta contro i 2 tipi di tumore che colpiscono principalmente le donne, ossia il tumore al senso e quello al collo dell'utero, che ogni anno mietono milioni di vittime.
  2. Salvaguardare ulteriormente la Salute riproduttiva e sessuale delle donne, visto che circa 200.000.000 di donne non hanno ancora accesso alla contraccezione.
  3. Salvaguardare la salute durante la gravidanza e il parto, visto che 300.000 donne sono morte in questo periodo della loro vita.
  4. Interrompere la trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili come l'AIDS o l'HIV.
  5. Proteggere le donne dalla violenza fisica e sessuale che ha effetti drammatici sulla salute fisica e psicologica delle vittime.
  6. Salvaguardare la salute mentale delle donne che sono più esposte a disturbi quali depressione o ansia.
  7. Sensibilizzare le donne contro l'uso di tutte quelle sostanze e pratiche che nuocciono alla loro salute come abuso di alcool, uso di sostanze stupefacenti e il consumo smodato di cibo.

Il testo che ha pubblicato l'OMS relativo alla salvaguardia della salute delle donne, si fonde su 3 pilastri, che si evincono anche dalle dichiarazioni fatte dalla Dottoressa Bustreo, ossia Prevenzione, Protezione e Punizione.

Nei paesi europei si fa già tanto per attuare i primi 2 punti, ma sembra che la Punizione faccia fatica ad essere applicata, in quanto solo in Italia ogni anno 100 donne vengono uccise per mano di un uomo e gli episodi di violenza domestica nel 90% dei caso non vengono denunciati. Questo significa che non bastano le Convenzioni ma c'è bisogno di una nuova cultura che si fondi sulla parità di genere.