Nell'ambito della Gravidanza, una delle scelte più importanti e, in qualche caso, difficili è quella di dove andare a partorire. Dove far nascere il proprio bambino? Sempre più spesso - giustamente - non ci si accontenta dell'ospedale più vicino a casa, ma si opera una scelta oculata in cui entrano in gioco numerosi fattori. Anche in questo caso è auspicabile che le donne siano il più possibile informate e consapevoli di ciò a cui vanno incontro.
Per aiutarle, la Federazione Nazionale dei Collegi Ostetriche ha recentemente pubblicato un decalogo di regole per il parto in sicurezza, corredato da un'intervista all'Ansa della presidente Maria Vicario. Vediamoli insieme.
Parto sicuro: il decalogo della FNCO
Tutta l'Italia è rimasta scossa dai recenti fatti di cronaca: diverse donne sono morte in prossimità del parto facendo nascere paure e polemiche, ma non bisogna dimenticare che in realtà il nostro paese è tra i più sicuri al mondo dove mettere alla luce il proprio bambino. I più recenti dati OMS, resi noti a novembre 2015, vedono infatti il Belpaese nella top ten mondiale del parto sicuro, con una media di decessi annui per complicanze legate alla gestazione e al parto di quattro donne su 100 mila.
E se sempre più donne optano ormai per il parto in casa, gli ospedali italiani rimangono luoghi sicuri. Certo "la nascita contiene in sé un elemento di rischio imponderabile - afferma a tal proposito la presidente Vicario -, ma ci sono informazioni che le donne hanno diritto a conoscere per poter scegliere al meglio". indispensabile, con largo anticipo, consultare la carta dei servizi della struttura. Su cosa basarsi per scegliere dove partorire?
1. Il numero di parti effettuati dalla struttura considerata: meglio se ne avvengono più di 500 all'anno (gli altri centri potrebbero non essere in grado di fronteggiare eventuali emergenze);
2. Per gravidanza gemellare o con complicazioni, scegliere strutture attrezzate con terapia intensiva neonatale o che offrano cure subintensive;
3.
Consultare la percentuale di parti cesarei praticati annualmente nella struttura (in Italia permangono moltissime differenze tra le diverse regioni e i diversi ospedali);
4. Se la si desidera, verificare la possibilità di ricevere la partoanalgesia (è garantita 24 ore su 24?);
5. Verificare la possibilità di avere il proprio marito/compagno accanto nelle varie fasi del parto;
6. Sapere se è possibile scegliere liberamente la posizione in cui partorire;
7. Frequentare il corso preparto nella struttura selezionata;
8. Verificare che sia garantita la donazione delle cellule staminali del cordone ombelicale (pratica obbligatoria per legge ma non disponibile nella realtà in tutti i centri);
9. Verificare le pratiche di assistenza post-partum: viene garantito il rooming in?
10. Verificare l'assistenza all'allattamento praticata nella struttura: sono promossi l'attaccamento al seno subito dopo la nascita e il bonding?