In un precedente articolo vi abbiamo parlato di quanto una ricerca condotta da un'Università argentinaabbia messo in guardia sul fatto che nell'85% di assorbenti utilizzati dalle donne e nei tamponi interni in generale analizzati dai ricercatori, siano state trovate tracce di glifosfato. Esso è un principio chimico del pesticida più utilizzato per l'agricoltura nel Mondo e considerato cancerogeno. Ma oltre che per questi prodotti sanitari, questa sostanza vieneutilizzata anche per le garze e o il cotone. Insomma, tutti quei prodotti utilizzati per trattare le ferite e facilmente trovabili anche nei supermercati.

Il rischio principale che arrecano all'organismo deriva dal fatto che essi entrano in contatto con il sangue. Di qui il consiglio di leggere bene cosa contengono i prodotti prima di acquistarli con eccessiva leggerezza. Ma oltre per le sostanze che contengono, gli assorbenti interni possono essere pericolosi anche per altri motivi. Come accaduto ad una quindicenne americana, di seguito il suo caso.

Il caso di Rylie Whitten

Come riporta il Daily Mail, Rylie Whitten rischia la vita a 15 anni forse per colpa proprio di un assorbente. Mentre era in classe, in un normale giorno di scuola, l'adolescente ha prima avvertitoforti mal di testa, poi nausea e un forte senso di spossatezza. L'insegnante ha fatto avvertire i genitori, che hanno provveduto a portarla in ospedale.

Ma qui la situazione è solo peggiorata, fino a finire perfino in coma. Inizialmente si sospettava di una meningite, ma ora i medici sono convinti si tratti di uno choc tossico causato da un tampone interno.

Gli assorbenti interni non vanno tenuti troppo tempo

Rylie aveva le mestruazioni e probabilmente ha tenuto l'assorbente per troppo tempo, generandogli così una grave infezione.

Gli specialisti ritengono che questa tipologia di assorbenti non vada tenuta oltre le cinque ore. Pertanto, oltre all'accortezza nel leggere quali sostanze contenga un tampone, è buona norma estrarlo dopo qualche ora. Onde evitare gravi conseguenze come quelle della povera Rylie.